A Bovisio come in Oriente Con la 24 ore di Kangeiko 

Il suffisso kan indica i trenta giorni più freddi dell'anno, mentre keiko significa invece «meditare sulle cose antiche». In sostanza un allenamento in pieno inverno, seguendo i metodi della tradizione del Sol Levante.
A Bovisio come in Oriente
Con la 24 ore di Kangeiko 

Bovisio Masciago – Il suono di una campana tibetana a scandire le ventiquattro ore di kangheiko del Karate San Bovisio Masciago. Il kangeiko è una pratica che affonda le radici nella tradizione orientale ed è la prima volta che un «dojo» di Bovisio Masciago lo propone ai suoi allievi. Il termine è la sintesi di due ideogrammi. Il suffisso «kan» indica i trenta giorni più freddi dell’anno, mentre «keiko» significa invece «meditare sulle cose antiche». In sostanza: un allenamento in pieno inverno, seguendo i metodi della tradizione del Sol Levante, per rafforzare e fortificare lo spirito ed il corpo. «Ho appreso questa tradizione dal mio maestro Lino Grottola – spiega l’insegnante Paola Di Giovanni – per cui per me è stato normale pensare di trasmettere questa esperienza ai miei allievi. Attraverso il kangheiko hanno la possibilità di aggiungere qualcosa al loro percorso di crescita». 

Gli allievi hanno riscoperto i rigori di un allenamento tradizionale. Prima hanno dovuto pulire palmo a palmo l’intera palestra, pratica tra l’altro ripetuta prima di congedarsi, poi si sono cimentati in kata, forme che simulano il combattimento, che solitamente non vengono insegnati nel karate odierno, di vocazione più prettamente sportiva. Cultura e tradizione si sono incontrati anche in un altro rito che in occidente è poco praticato: davanti ad un piccolo tempio costruito sul posto gli allievi hanno imparato la cerimonia del thè. Le 24 ore si sono chiuse domenica all’ora di pranzo con un’esibizione.

Gionata Pensieri