Un volto, segnato dal tempo, dagli “autografi” della vita, racconta molto più delle parole. Un volto per sempre immortalato nella storia fatta di quotidianità, di traguardi, piccoli e grandi, è la testimonianza più diretta dell’unicità di ogni individuo: idee, pensieri e messaggi vengono messi in circolo, con la potenza dell’immagine, per esaltare la diversità come valore. Lo ha compreso bene la cooperativa Lambro, realtà che si accinge a festeggiare 30 anni di attività.
La cooperativa sociale che gestisce il Centro socio educativo Lambro, oggi in via Montecassino, si racconta, appunto, in una bella mostra fotografica (inaugurazione sabato 4 ottobre, alle 10.30 alla biblioteca San Gerardo di via Lecco, apertura durante gli orari del servizio) che è il risultato di un viaggio di quattro fotografi, all’interno della cooperativa e per le strade della città, in cerca di scatti in grado di rappresentare al meglio la diversità intesa come accettazione e condivisione dell’altro.
In poche parole, o meglio, in poche immagini, è racchiusa l’essenza della nascita, 30 anni fa, della cooperativa e la sua storia fatta di impegno per l’integrazione, la socialità e la messa in capo di sostegni alla fragilità umana. Il tutto, in un’ottica di integrazione con il territorio, nella convinzione che l’interscambio di conoscenze ed esperienze tra realtà costituisca l’unica modalità possibile per dar vita a sinergie. Un racconto d’immagini che parte da quel 22 ottobre 1984, data di costituzione della cooperativa che mosse i primi passi in via Gaslini. Negli anni, poi, giunse la modifica della ragione sociale e il cambio della sede. A restare sempre invariata è stata la consapevolezza di voler dare una risposta concreta ai disabili e alle famiglie del territorio. Quello che viene messo in mostra è in primo luogo un progetto educativo ideato e realizzato nel tempo da un gruppo di quattro ragazzi della Cooperativa Lambro (Vinicio Giuliani, Ilaria Morra, Marilena De Lucce e Gianluca Esposito) parte del laboratorio di fotografia, coadiuvati dall’educatrice Aurora Cagliani, e da Giuseppe Oggioni, volontario. A dirigere il progetto, il fotografo professionista Riccardo Tagliabue che, da alcuni anni, collabora con la Cooperativa, utilizzando l’arte e la fotografia a scopo terapeutico e riabilitativo. In mostra saranno dunque i volti di sconosciuti ai quali è stato chiesto di scrivere su di una lavagnetta un messaggio da condividere, esaltando, attraverso degli scatti, la diversità di ognuno. Ed è proprio quello che accade ogni giorno anche con i laboratori educativi, artistici ed occupazionali promossi dalla cooperativa Lambro.