L’Italia che emerge dai principali argomenti che, nell’ultimo anno, hanno infiammato il dibattito politico-mediatico, un Paese in cui ci si interessa di diritto alla vita degli orsi, patriarcato e vicende sentimentali della presidente del Consiglio (solo per citare alcuni dei temi di volta in volta prevalenti), sembra un altro pianeta rispetto all’Italia reale, dove anche chi lavora fatica ormai a far fronte alle spese quotidiane.
Lo certifica, tra le altre cose, l’ultimo rapporto della Caritas, che vede addirittura l’11,5% di chi ha un impiego in una condizione di povertà assoluta, mentre oltre 14 milioni sono gli italiani che rischiano di scivolare nell’indigenza.
Eppure il Pil continua a crescere: è il segnale che quello che si è arrestato è il meccanismo redistributivo. Chi è ricco accumula altra ricchezza mentre gli altri continuano a impoverirsi. L’intera società si specchia in questo mutamento, divenendo sempre più esclusiva, in ogni ambito. Anche in Brianza: lo abbiamo raccontato con diverse inchieste proprio su il Cittadino, in questi ultimi 12 mesi. Dai servizi immobiliari alla mobilità, passando per la salute e il cibo, nulla si salva. In questa svolta intrisa di darwinismo sociale un’esistenza dignitosa spetta, sempre di più, solo a chi può pagarsela. E i principi della Costituzione?