Trentacinque artisti dell’Accademia di Brera omaggiano Luca Crippa 

Il centenario di Luca Crippa passa a Seregno anche da una mostra che raccoglie le opere di 35 artisti di Brera in un omaggio.
Maria Cristina Galli per Luca Crippa

Le celebrazioni messe in piedi dal Comune di Seregno per rendere omaggio a Luca Crippa (Seregno, 1922-2022) artista di chiara fama e pioniere del surrealismo italiano, nel Centenario della nascita, hanno trovato mirabile riscontro anche nella bellissima rassegna intitolata “Omaggio a Luca Crippa. Il ricordo di trentacinque artisti dell’Accademia di Brera”, che è una costola dell’intero progetto voluto dall’amministrazione comunale, con trentacinque opere di vitale significazione verso un collega, anche docente, che nell’istituzione milanese e italiana ha avuto la cattedra di Decorazione negli anni dal 1971 al 1993.

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Anche la sezione “Omaggio a Luca Crippa” si avvalora di un catalogo, edito da Fondazione Elisabetta Sgarbi, in cui sono pubblicate le opere in mostra dei docenti di Brera, una introduzione di Elisabetta Sgarbi, un saluto della Presidente dell’Accademia di Brera Livia Pomodoro, una pagina-ricordo di Stefano Pizzi e un testo introduttivo di Carlo Franza. Sentite e vive le parole che  la Presidente dell’Accademia di Brera, Livia Pomodoro, ha significato per l’artista brianzolo che ha messo in piedi un percorso personalissimo  e storico.

Livia Pomodoro per Luca Crippa

Luca Crippa
Luca Crippa

“Il sentito omaggio che la Municipalità di Seregno tributa al suo illustre e compianto cittadino Luca Crippa, artista di chiara fama internazionale già docente della Scuola di Decorazione della nostra Accademia, non può che suscitare in noi sentimenti di felicità e orgoglio, poiché riteniamo che il perseverare della memoria, in un mondo che disconosce anche gli accadimenti della storia più recente con ostentata nonchalance, sia senz’altro azione encomiabile, oltre che giusta e educativa. Un nutrito gruppo di amici, colleghi e discenti braidensi si sono adoperati per rendere più corposa questa celebrazione, mettendo a disposizione le proprie opere e dedicandole al Maestro seregnese, testimoniando così il loro ricordo con sincero affetto. In qualità di presidente dell’Accademia mi unisco pertanto a questa testimonianza in omaggio a Luca Crippa, sia per la sua opera di ricercatore in ambito artistico-visivo sia per l’impegno profuso in tanti anni di docenza a Brera. Il mio più sentito ringraziamento va poi alla Città di Seregno per l’eccellente iniziativa”.

Marco Pellizzola per Luca Crippa

Ricordo bene che Luca Crippa è stato nell’Accademia di Brera docente di Decorazione dal 1971 al 1993, e inizialmente a stretto contatto e nella stessa aula -la storica aula 1- con un altro illustre docente che è stato Giovanni Repossi originario di Chiari. Ecco perché per tale ricorrenza questa illustre istituzione statale -la Grande Brera- non poteva esimersi dal vivere appieno l’evento messo in piedi dal Comune di Seregno che si onora avere anche l’adesione del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Lombardia, della Provincia di Monza-Brianza, e dello stesso Comune propositore. Storici gli anni Sessanta e Settanta, specie nel mondo dell’Arte che si avviava a svolgimenti significativi.  Non solo il Nouveau Réalisme, un movimento artistico nato dei primi anni del decennio 1960-1970; la prima esposizione dei Nouveaux réalistes fu organizzata a Milano nel 1960.

Tra il 1960 e il 1970 si vedono scatenarsi, sulla scena delle arti visive, movimenti come la Op Art   in Europa, l’Arte Povera in Italia, la Pop Art negli Stati Uniti, il Nouveau Réalisme in Francia, quest’ultimo con soprattutto artisti francesi, e che ha avuto per oggetto “materiali desunti dalla realtà, anche quella più banale”, anche rifiuti, che vengono raccolti per esempio in sculture tridimensionali.

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Il collega e critico più importante del nouveau rèalisme è stato Pierre Restany, con autori come Klein, Tinguely, Martial Raisse, Cèsar, Spoerri, Arman, Rotella, Villeglè, ecc; movimento certo collegato al New Dada. Basti pensare che in quegli stessi anni   in cui Luca Crippa si affacciò in Accademia, con una cornice di chiara fama, l’Accademia di Brera aveva docenti come Guido Ballo, R.  De Grada, Alik Cavaliere, Andrea Cascella, M.  Reggiani, G.  Repossi, Giovanni Maria Accame, l’illustre poeta Roberto Sanesi, Pietro Diana, eppoi Hsiao Chin, e tanti altri ancora. 

Le arti di Luca Crippa

Davide Benati per Luca Crippa

Ora ben trentacinque sono gli artisti invitati e presenti  nell’omaggio a Luca Crippa, taluni l’hanno conosciuto e sono stati colleghi, altri no, ma  l’invito irrinunciabile non certamente  tende oggi a gareggiare con un illustre artista italiano, tenuto in gran considerazione da Giò Ponti, e  che è stato docente di Decorazione  in anni preziosi di cultura e arte quali sono stati gli anni Settanta e Ottanta del Novecento, ma  costituisce  un valido esempio  d’ illuminazione della  sua  figura  d’artista a tutto tondo, pittore, decoratore, incisore, scenografo, costumista, tecnico dei materiali delle arti,  collezionista e curatore di esposizioni. Dalle scenografie di Carosello alle tempere all’uovo, dalla xilografia ai mosaici, la mostra onora la maestria di un grande autore, divenuto ormai una vera e propria icona del nostro tempo per il suo carattere multiforme e la sua anima rivoluzionaria che lascia leggere nelle opere una lievitante poesia.

Luca Crippa. Un pioniere del surrealismo italiano”, spesso definito un’artista fantastico, e artefice-padre di un certo   surrealismo italiano, si ribellava affermando che i suoi dipinti rappresentavano semplicemente la sua vita reale, ricca di avvenimenti e turbamenti sia fisico-sociali che sentimentali. Ha detto Elisabetta Sgarbi: “Questa consapevolezza – che l’arte e la bellezza non sono un tesoro da custodire gelosamente, ma soffio di vita che anima tutte le attività umane– rende l’arte di Luca Crippa contemporanea, e anzi una sfida da cogliere per il nostro oscuro futuro”. Questo capitolo, che è la mostra “Omaggio a Luca Crippa” vuole diffondere ancor più il ricordo di un personaggio di tale spessore e diffondere la forza con cui l’artista italiano e lombardo affrontava la vita attraverso l’arte. Questa mostra vive come uno dei cinque focus che campionano l’intero omaggio proposto dal Comune di Seregno che detiene gran parte delle sue opere.

Gli artisti per Luca Crippa

Ecco 35 artisti italiani che hanno realizzato 35 opere e porgono non solo un tributo a un loro collega che non c’è più, ma ne vivono il ricordo, ne vivono l’accensione creativa, ne vivono lo spirito dell’arte. Spiccano le opere di Fernando De Filippi che campiona il nome “Luca” tra fuoco e fiamme, di Stefano Pizzi, Marisa Settembrini, Marco Pellizzola, Italo Chiodi, Davide Benati, Salvatore Nicola, Maria Cristina Galli, Laura Panno, Dany Vescovi, Gaetano Grillo, Italo Bressan, Renato Galbusera, ecc. Si tratta di un’esposizione collettiva, un’occasione di incontro, un pretesto per presentare 35 artisti che insegnano nell’Accademia di Brera. 35 anelli di una catena a cui lo stesso Luca Crippa apparteneva. 

Stefano Pizzi per Luca Crippa

Basti pensare che alla catena dell’arte internazionale apparteneva Keith Haring che così si espresse: “Io non sono un inizio. Non sono una fine. Sono un anello di una catena. La robustezza della catena dipende dai miei stessi contributi, così come dai contributi di quelli che vengono prima e dopo di me”. Scrivevo tempo fa che tutta l’opera di Luca Crippa conserva delle specificità tipicamente italiane che sono l’eleganza e la leggerezza, la levità e la poesia, ma anche una trasognata vena nostalgica, e straordinarie doti di manualità artigiana, nel senso che la sua mano correva sui fogli da disegno come fosse trascinata da un corpo in trance. Luca Crippa, artista singolare, poeta del fare, personaggio “vulcanesco”, con una fantasia potente, effervescente, magmatica, creativa, che ha calcato la scena di un Surrealismo italiano, senza limitarsi ad esso, spaziando dal disegno al collage misterioso, dalla scultura-opera polimaterica all’oggetto-design, fino alla scenografia; coronandolo come uno tra i maestri qualitativamente più prolifici del panorama grafico italiano ed esperto indiscusso di ogni tecnica grafica, che ci ha lasciato una inedita realtà poetica, un mondo novello. 

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Carlo Franza
Carlo Franza

Nato nel 1949, Carlo Franza è uno storico dell’arte moderna e contemporanea, italiano. Critico d’arte. È vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (lettere, filosofia e sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e assistente ordinario. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore straordinario di storia dell’arte moderna e contemporanea (Università La Sapienza-Roma) , ordinario di lingua e letteratura italiana. Visiting professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose università estere. Giornalista, critico d’arte dal 1974 al 2002 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero dal 2002 al 2012. Nel 2012 ritorna e riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell’arte”.