Bitcoin, la criptovaluta più famosa e diffusa al mondo, ha ricevuto un importante riconoscimento legale da parte di un tribunale di Shanghai, in Cina. Il tribunale ha infatti stabilito che il Bitcoin è una valuta digitale, dotata di valore intrinseco come asset digitale non replicabile. 

Si tratta di un passo in avanti importante nella regolamentazione internazionale delle criptovalute, che spesso sono oggetto di controversie legali e di incertezze normative. Il riconoscimento del Bitcoin come valuta digitale potrebbe favorire la sua diffusione e la sua accettazione da parte di istituzioni, aziende e individui.

La Cina potrebbe quindi diventare uno dei mercati più interessanti per i Bitcoin, soprattutto nel settore del mining, ovvero il processo che permette di creare nuove unità di criptovaluta attraverso la risoluzione di problemi matematici. A questo proposito, è uscito recentemente un nuovo progetto in prevendita che mira a fare del mining di Bitcoin un’attività aperta a tutti: Bitcoin Minetrix (BTCMTX).

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Bitcoin assume valore legale secondo un tribunale di Shanghai

Il tribunale di Shanghai che ha riconosciuto il Bitcoin come valuta digitale ha motivato la sua decisione basandosi su due aspetti fondamentali: il valore intrinseco e la non replicabilità. Il valore intrinseco del Bitcoin deriva dal fatto che esso è generato da un algoritmo che limita la sua quantità massima a 21 milioni di unità, rendendolo una risorsa scarsa e preziosa. 

La non replicabilità del Bitcoin significa che esso è un asset digitale unico e identificabile, che non può essere clonato o falsificato, grazie alla sicurezza garantita dalla rete blockchain. Queste caratteristiche fanno del Bitcoin una valuta digitale, diversa dalle monete virtuali che sono emesse da entità centralizzate e che possono essere manipolate o svalutate.

Il tribunale di Shanghai ha quindi applicato il principio della libertà contrattuale, secondo il quale le parti possono scegliere liberamente l’oggetto e il modo del loro scambio, purché non violino la legge e l’ordine pubblico. 

Il tribunale ha quindi riconosciuto il diritto del proprietario dei Bitcoin di richiederne la restituzione, in quanto essi erano stati trasferiti senza il suo consenso e in violazione del contratto stipulato con l’altra società. Il tribunale ha inoltre respinto l’argomentazione dell’altra società, che sosteneva che il Bitcoin fosse illegale in Cina e che quindi non potesse essere oggetto di una causa.

La sentenza del tribunale di Shanghai è in linea con altre pronunce giuridiche che hanno riconosciuto il Bitcoin come valuta digitale in altri paesi, come il Giappone, la Corea del Sud, gli Stati Uniti e l’Unione Europea. 

Si tratta di un segnale positivo per il futuro delle criptovalute, che potrebbero beneficiare di una maggiore certezza legale e di una maggiore fiducia da parte degli utenti.

Cina e Mining di Bitcoin: dentro le “fabbriche” di token

Ormai è noto che finora il mining di Bitcoin in Cina è anche soggetto a molte restrizioni e difficoltà, imposte dalle autorità governative e dalle condizioni ambientali. Il governo cinese ha infatti adottato una politica ambigua e contraddittoria nei confronti delle criptovalute, alternando momenti di tolleranza a momenti di repressione. 

Il governo cinese ha infatti vietato le operazioni di scambio e di offerta di criptovalute nel paese, limitando così le possibilità di acquisto e di vendita dei Bitcoin. Inoltre, il governo cinese ha imposto delle regole severe sul consumo di energia elettrica e sulle emissioni di CO2, che hanno costretto molti minatori a spostarsi o a chiudere le loro attività.

Per via delle tante restrizioni, un progetto come Bitcoin Minetrix, che permette di fare mining di Bitcoin partendo semplicemente dallo staking, ha tutte le possibilità per diventare un player importante nell’economia crypto asiatica e dunque guadagnare di valore anche nel mondo occidentale. 

Lo staking-mining di Bitcoin Minetrix che si basa sul blocco di una certa quantità di token in uno smart contract, garantisce l’accesso a una porzione del potere di hashing del network. In questo modo, gli utenti possono contribuire alla validazione delle transazioni di Bitcoin e ricevere in cambio una ricompensa in BTC.

Come Bitcoin Minetrix può cambiare le carte in tavola

Bitcoin Minetrix è un progetto che mira a fare del mining di Bitcoin un’attività aperta a tutti, grazie al concetto di stake-mining. Bitcoin Minetrix ha lanciato il suo token nativo, BTCMTX, che funge da mezzo di scambio e da strumento per partecipare al mining. 

Il token BTCMTX ha una supply totale di 4 miliardi di unità, in omaggio al numero massimo di Bitcoin che possono essere creati. Di questi, il 70% sono destinati alla prevendita, il 10% al team di sviluppo, il 10% al marketing e il 10% alle riserve.

In appena poche ore il progetto ha raccolto l’interesse di molti investitori e fatto segnare oltre 100.000 di finanziamenti. La prima di dieci fasi della prevendita si pone l’obiettivo di raccogliere circa 3 milioni di dollari in finanziamenti, prima di passare alla seconda fase con un conseguente aumento di prezzo. 

Il prezzo del token BTCMTX nella prima fase è di 0,011$, ma aumenterà nelle fasi successive. Gli utenti che partecipano alla prevendita fin da subito, quindi, possono beneficiare di ulteriori sconti, in base al volume di acquisto e al periodo di blocco dei token. 

Bitcoin Minetrix potrebbe cambiare le carte in tavola nel settore del mining di Bitcoin, offrendo una soluzione innovativa e conveniente per tutti gli utenti. 

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