Sanità: aggravamento dell’invalidità per colpa medica, sì al risarcimento

Cosa succede se il comportamento colposo del medico aggrava una preesistente situazione di patologia di un paziente? Risponde il Codacons.
Medico - foto creata da teksomolika/it.freepik.com
Medico – foto creata da teksomolika/it.freepik.com

Cosa succede nel caso in cui il comportamento colposo del medico, abbia aggravato una preesistente situazione di patologia di un paziente, comportando un incremento della sua percentuale di invalidità?

Per la Cassazione non c’è dubbio – risponde il Codacons – il paziente ha diritto al corrispondente risarcimento del danno provocato, la cui quantificazione dovrà essere calcolata nell’invalidità effettivamente risultante, alla quale andrà sottratta la percentuale non riconducibile alla responsabilità del sanitario.

Fondamentale sarà il dimostrare: a) l’insorgenza di una lesione della salute per colpa del terzo; b)l’accertato errore del sanitario medico nella gestione del paziente; c) l’aggravamento della lesione originaria.

Malasanità: il commento del Codacons

“Il danno iatrogeno, dunque, costituisce un danno differenziale essendo conseguenza di una complicanza dovuta a negligenzaimprudenza o imperizia del personale sanitario. La Corte di Cassazione ha affermato che allorché un paziente sia affetto da una situazione di compromissione dell’integrità fisica e che un intervento del sanitario determini un esito di compromissione ulteriore, ai fini della liquidazione del danno, deve assumersi come percentuale di invalidità quella effettivamente risultante, alla quale va sottratta la percentuale di invalidità non riconducibile alla responsabilità del sanitario“.