L’8 e 9 giugno si vota, anche in Brianza. Per il rinnovo del Parlamento Europeo, certo, ma anche per i nuovi sindaci e consigli comunali di ben 31 comuni della provincia. Una tornata consistente, insomma, che, almeno sulla carta, dovrebbe scaldare gli animi e ravvivare lo spirito di partecipazione. La realtà, però, per lo meno superficialmente, appare differente e l’impressione di una diffusa stanchezza nei confronti della politica, anche nel nostro territorio, stavolta sembra trovare conferme non soltanto in una campagna elettorale certamente più spenta rispetto a quelle del recente passato, ma anche nella crescente ritrosia dei cittadini a impegnarsi direttamente per le propria comunità, soprattutto nelle realtà più piccole, dove il ruolo dell’amministratore locale è più vicino a quello del volontario che non a quello del politico.
Basti pensare ad Aicurzio, Correzzana e Roncello, tre paesi, per un totale complessivo di quasi 10mila abitanti, che vedono in campo un solo candidato a sindaco ciascuno e nei quali la vera sfida sarà quella di evitare un commissariamento da parte della Prefettura (che scatterebbe nel caso di un’affluenza alle urne inferiore al 40% degli aventi diritto). Sbaglierò ma il (brutto) segnale mi pare chiaro e inequivocabile. E non andrebbe sottovalutato.