A cosa è dovuta la differenza tra il sentiment del mercato e il dollaro Kiwi? La situazione si protrarrà anche nella prossima settimana? L’Europa e l’Asia sono apparse in disordine.
Il DAX 40, il Nikkei 225 e il FTSE 100 hanno registrato cali rispettivamente dell’1,9, 2,5 e 2,1%. Il Nasdaq Composite e il Dow Jones sono scesi a Wall Street rispettivamente dell’1,5% e dell’1,1%.
Il 23 febbraio, la Reserve Bank of New Zealand prenderà la sua prima decisione sui tassi bancari. La banca centrale prevede un aumento dei tassi dallo 0,75% all’1%.
Questa settimana, il dollaro neozelandese è salito con cautela in mezzo a un’altra settimana di turbolenze sui mercati azionari globali.
Le probabilità di un rialzo di 50 punti base a marzo si aggirano ora intorno al 21%, in calo rispetto al 50% di una settimana fa, come riportato dal CME FedWatch Tool. Di conseguenza, il dollaro USA è sceso, sollevando il NZD. Un’altra possibile causa è il venir meno delle aspettative di politiche monetarie aggressive da parte della Federal Reserve.
Se la banca centrale non sarà all’altezza di queste previsioni da falco, la minaccia per il dollaro Kiwi potrebbe essere negativa. Tuttavia, i dati sul mercato del lavoro e sull’inflazione in Nuova Zelanda per il quarto trimestre sono stati una piacevole sorpresa, a sostegno di una RBNZ aggressiva.
Quest’anno, gli overnight index swap hanno registrato quasi sette aumenti dei tassi, suggerendo che il ciclo di inasprimento potrebbe essere aggressivo. Ciò implica che la banca centrale sarà tenuta a rispettare standard elevati.
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