L’intervento del direttore Marco Pirola: “Se Lissone resta al… verde. Ko tecnico al cemento”

L'intervento del direttore responsabile del Cittadino, sulle pagine dell'edizione della Brianza Sud di sabato 10 maggio 2025.
Editoriale giornalismo - Image by freepik
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Ci voleva più di un esorcismo urbanistico per scacciare lo spettro da 21 milioni che aleggiava su Lissone. Alla fine l’ha fatto il Consiglio di Stato: niente risarcimento alla Vefer e il Comune può smettere di mettere da parte monetine nel salvadanaio. La vicenda, cominciata quando i Nokia avevano ancora il T9 (era il 2004), è arrivata a una sentenza che ha fatto tirare un sospirone di sollievo al sindaco Laura Borella, ai lissonesi, agli ex sindaci, ai tecnici comunali e probabilmente anche ai piccioni di piazza Libertà. Il privato, che pretendeva diritti edificatori su un’area ribattezzata “ambito di trasformazione 7” (che pare il titolo di un film Marvel), non ha potuto nemmeno dimostrare di essere proprietario del terreno. Dettaglo insignificante, pinzellacchere avrebbe detto Totò, non vi pare? Così, niente variante urbanistica su misura. Niente regali su suolo agricolo e niente collasso finanziario. La sindachessa esulta.  Anche Concettina Monguzzi, che all’epoca aveva deciso di salvare il verde invece di cementificare, si gode la rivincita: nessuna Corte dei Conti all’orizzonte. Finale a lieto fine: quella parte di Lissone resta verde e i cittadini hanno evitato la bancarotta. Vefer torna a casa a mani vuote. E per una volta, in Italia, il cemento ha perso.

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.