L’FBI ha chiesto alle reti Defi di migliorare i protocolli di sicurezza e ha messo in guardia gli investitori di criptovalute da potenziali debolezze

L’FBI ha chiesto alle società di finanza decentralizzata (DeFi) di rafforzare le procedure di sicurezza e ha messo in guardia i trader sui punti deboli di tali società.

L’annuncio dell’FBI giunge in seguito al fatto che i sistemi DeFi, che non si affidano a terze parti per condurre operazioni finanziarie sulla blockchain, sono stati oggetto di diversi grossi assalti quest’anno, tra cui l’enorme hack del Ronin bridge da quasi 650 milioni di dollari.

Secondo l’FBI, tra gennaio e marzo 2022, gli hacker malintenzionati hanno rubato 1,3 miliardi di dollari in criptovalute, di cui quasi il 97% dalle reti DeFi, secondo una ricerca della società di consulenza blockchain Chainalysis.

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Secondo l’FBI, i criminali sfruttano i sistemi DeFi avviando una debolezza del prestito flash, sfruttando il processo di verifica o manipolando le coppie di scambi. A tal fine, l’agenzia ha consigliato agli investitori di effettuare una ricerca adeguata sulle reti DeFi e di utilizzare sistemi che sono stati sottoposti a verifiche o che sono in funzione da tempo.

Secondo il Bureau, i sistemi DeFi dovrebbero iniziare a implementare analisi, monitoraggio e test. Secondo il Bureau, le reti dovrebbero anche avere una strategia per gestire gli exploit e allertare gli operatori.

All’inizio di quest’anno, l’FBI e LinkedIn hanno collaborato per combattere i truffatori che utilizzano la struttura di networking professionale per attirare clienti nelle operazioni di criptovaluta.

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