L’Europa del gas sale grazie ai recenti timori di approvvigionamento da parte della Russia

I piani russi di chiusura di un importante gasdotto per la manutenzione hanno aumentato i timori di un’interruzione prolungata delle forniture che potrebbe minacciare la già fragile economia della regione. Di conseguenza, i prezzi del gas naturale in Europa hanno continuato a salire.

I futures di riferimento sono saliti fino al 13% dopo la chiusura record di venerdì. Il gasdotto critico Nord Stream sarà chiuso il 31 agosto per tre giorni di manutenzione, sollevando il timore che il collegamento non possa riaprire come previsto dopo le riparazioni.

Da quando il gasdotto è stato chiuso per manutenzione il mese scorso, l’Europa è stata estremamente cauta nelle esportazioni. Di recente i flussi hanno iniziato a risalire, ma sono ancora insufficienti.

Le autorità europee hanno avvertito esplicitamente del rischio di un blocco completo delle forniture russe, a causa delle ritorsioni del Cremlino alle sanzioni imposte per la guerra in Ucraina.

La Germania, che consuma la maggior parte del gas in Europa, sta esplorando alternative, anche se non è chiaro se sarà in grado di sostituire completamente le importazioni russe.

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Per evitare carenze, il Paese e altri paesi del continente stanno cambiando la loro politica energetica, dipendendo maggiormente dal carbone e riavviando i reattori nucleari.

Secondo la dichiarazione di Gazprom, l’unica turbina in grado di pompare il gas nel collegamento necessita di riparazioni.

Da quando sono state introdotte le limitazioni, il gasdotto ha funzionato per settimane solo al 20% del suo potenziale. Dopo l’ultimo arresto, la società russa Gazprom aveva previsto che i volumi sarebbero tornati a quel livello.

Nel fine settimana i leader tedeschi hanno avvertito che sostituire le forniture russe in diminuzione sarebbe stato difficile. Il governo mira a ridurre il consumo di gas del 20%.

La crisi energetica si è irradiata in tutta Europa, anche se la nazione è tra quelle più duramente colpite dai tagli di Mosca mentre l’economia entra in recessione.

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