Secondo la banca centrale sudcoreana, nel 2021 l’economia della Corea del Nord si è contratta per il secondo anno consecutivo, dopo che l’anno precedente aveva registrato il peggior declino in oltre 20 anni a causa delle sanzioni internazionali e della chiusura del COVID-19.

Le valutazioni della banca centrale della Corea del Sud sono considerate tra gli indicatori più affidabili. Secondo la Banca di Corea (BOK), il prodotto interno lordo (PIL) della nazione ristretta è diminuito dello 0,1% nel periodo dell’anno scorso, dopo essere sceso del 4,5% nel 2020, il calo maggiore dopo il 1997.

Pur ammettendo di avere problemi economici, la Corea del Nord nasconde statistiche concrete. Secondo il funzionario della Banca di Corea (BOK), che ha parlato ai media a Seoul, il miglioramento delle condizioni meteorologiche ha portato a un aumento dei prodotti forestali e agricoli, contribuendo a ridurre la velocità della flessione.

Secondo il funzionario, “le buone condizioni meteorologiche hanno contribuito allo sviluppo del settore agricolo e forestale”, mentre “le forti sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU contro l’economia della Corea del Nord e le misure di blocco indotte dal COVID-19 hanno continuato a causare il declino dei settori minerario, industriale e delle imprese”.

La produzione economica e industriale del Paese nordcoreano, che costituisce il 28,3% del totale, è diminuita del 6,5%. La produzione agricola, forestale e ittica, che rappresenta il 23,8% del totale, è invece aumentata del 6,2%.

Il volume degli scambi commerciali del Nord è diminuito del 17,3%, scendendo a 710 milioni di dollari l’anno, a causa delle rigorose restrizioni alle frontiere. La maggior parte della produzione dell’economia è nel settore dei servizi, che ha registrato un calo dello 0,4%.