Le forze dell’ordine australiane hanno costituito una divisione per i beni virtuali in risposta all’aumento dei casi di appropriazione indebita di denaro “cripto”

La Polizia Federale Australiana (AFP) ha costituito una nuova divisione per combattere le frodi legate ai beni digitali.

Da tempo, l’AFP sta dando un giro di vite alle frodi finanziarie legate ai beni virtuali e ad altri reati associati. Tuttavia, queste azioni non sono state integrate da un unico dipartimento che ne migliorasse l’efficacia, secondo Stefan Jerga del comando per il sequestro dei beni illegali dell’AFP.

Il nuovo dipartimento è in linea con le analoghe tendenze internazionali che vedono un numero sempre maggiore di autorità concentrarsi su questo settore in rapido sviluppo. Nel Regno Unito, la FCA ha recentemente nominato un ex poliziotto a capo della sua nuova sezione per i beni virtuali, che inizierà a operare in ottobre. L’FBI ha istituito quest’anno il National Cryptocurrency Enforcement Team, guidato dall’esperto procuratore Eun Young Choi. Anche la SEC ha riorganizzato e ridenominato la sua Cyber Unit e Crypto Assets, raddoppiando il personale.

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Secondo Jerga, la nuova squadra australiana si concentrerà sulla confisca di beni illegali, ma avrà anche un ruolo significativo in altre indagini collegate.

L’istituzione della nuova unità è avvenuta solo pochi mesi dopo che il vicepresidente dell’AUSTRAC, il servizio di intelligence finanziaria australiano, aveva dichiarato che i truffatori stavano usando i beni virtuali per commettere frodi.

Secondo i dati di Chainalysis, le attività criminali rappresentano circa lo 0,15% dei volumi di trading a livello mondiale, quattro volte lo 0,035% delle attività delle quattro maggiori banche legate a un crimine. Con un PIL australiano di 1.800 miliardi di dollari, la partecipazione delle banche, pur essendo inferiore in termini percentuali, è di gran lunga superiore in termini assoluti.

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