Le 5 migliori criptovalute a bassa inflazione da non farsi scappare nel 2024

Per chi vuole investire nelle crypto sono diversi gli elementi da prendere in considerazione. Uno di questi è un basso tasso di inflazione. Come quello che hanno i token di cui parliamo in questo articolo.

Investire in criptovalute richiede una valutazione attenta e ponderata di vari fattori, tra cui la supply, il caso d’uso e le tendenze attuali. In particolare, l’emissione di token, che può avvenire su base giornaliera, mensile o annuale e che determina l’inflazione della criptovaluta, è un elemento cruciale.

Questa variabile riveste un ruolo chiave, poiché molte criptovalute non hanno una supply definita e la creazione continua di nuovi token può influenzare in modo significativo il valore complessivo e, di conseguenza, il prezzo di una crypto.

In questo contesto, esaminare attentamente l’emissione di token diventa fondamentale per gli investitori che cercano di prendere decisioni informate e strategiche. Per questo abbiamo selezionato le 5 criptovalute con l’inflazione più contenuta, esaminandone le caratteristiche distintive. È importante sottolineare che un basso tasso di inflazione non costituisce una garanzia di un aumento del valore di una criptovaluta ma certamente fornisce una solida base di partenza.

1- Bitcoin

Al primo posto non poteva che esserci Bitcoin, che è caratterizzato da un design unico che prevede un limite massimo di 21 milioni di BTC. Questo vincolo, incorporato nel codice della sua blockchain, gli conferisce una natura deflazionistica a lungo termine.

L’emissione di nuovi Bitcoin avviene tramite il processo di “mining”, in cui i miner utilizzano la potenza computazionale per elaborare transazioni e proteggere la rete, ottenendo in cambio nuovi BTC come ricompensa. Inizialmente, la ricompensa per il mining di un blocco era di 50 Bitcoin, ma questa quantità si dimezza approssimativamente ogni quattro anni in un evento noto come “halving”.

Dal 2009, ci sono stati vari eventi di halving, riducendo progressivamente la ricompensa da 50 a 25, poi a 12,5 e recentemente a 6,25 Bitcoin per blocco. Ciascun halving riduce il tasso di creazione di nuovi Bitcoin, contribuendo a diminuire il tasso di inflazione complessivo della criptovaluta, analogamente a come una banca centrale ridurrebbe la quantità di nuova moneta stampata.

2- Ripple

Ripple si distingue nel mondo delle criptovalute grazie al suo modello economico unico, soprattutto per quanto riguarda l’emissione e la gestione di XRP. A differenza di Bitcoin, che genera nuove monete nel tempo attraverso il processo di mining, l’intera supply di XRP è stata creata al momento del lancio della blockchain, con un totale fisso di 100 miliardi di XRP e nessuna ulteriore emissione prevista.

Una parte significativa della fornitura è stata mantenuta da Ripple Labs, mentre il resto è stato venduto o utilizzato per stimolare lo sviluppo della rete. Il team gestisce in modo centralizzato la quantità di XRP rilasciata nel mercato, tramite un sistema di escrow, bloccando una parte significativa delle sue riserve di XRP. Mensilmente, una quota di queste riserve viene sbloccata e può essere messa in vendita ma qualsiasi XRP non venduto viene nuovamente bloccato.

Con l’offerta totale di XRP fissata e prevedibile, poiché non saranno creati nuovi XRP, la criptovaluta si caratterizza per una bassa inflazione, rappresentando un elemento chiave nel suo profilo distintivo.

3- VeChain

VeChain si presenta come una piattaforma blockchain con un focus particolare sulla gestione della supply chain e delle operazioni commerciali. Al centro di questa rete si trovano due token distinti: VET e VTHO.

Il token principale, VET, assume un ruolo chiave nelle transazioni di valore sulla rete VeChain e funge anche da generatore di VTHO. I possessori di VET ricevono automaticamente una quantità specifica di VTHO nel tempo, in modo simile a un interesse.

Diversamente, il VTHO è impiegato per saldare le transazioni e le operazioni sulla blockchain VeChain, ma viene generato attraverso il processo di staking, che implica la detenzione di VET.

L’offerta totale di VET è predeterminata e limitata, evitando inflazione diretta del token, con una quantità fissata a 86.712.634.466 fin dalla sua creazione. In contrasto, l’offerta di VTHO è dinamica ma viene regolarmente bruciata per sostenere transazioni e operazioni sulla blockchain.

4- Bitcoin ETF Token

Sono due gli elementi che ci spingono a ritenere questa criptovaluta – attualmente ancora in prevendita – a bassa inflazione. Tanto per cominciare ha un supply definita di 2.100.000.000 di token, dei quali il 40% è disponibile durante questa fase. Il fatto che sia previsto un numero “finito” di token è, come abbiamo visto, un elemento importante nell’ottica di contenere l’inflazione.

Ma Bitcoin ETF Token aggiunge un elemento in più ed è legato al processo di burning dei token $BTCETF, un’azione che mira a ridurre l’offerta totale e influenzare il valore del token. Il team ha delineato cinque tappe chiave, ciascuna delle quali comporterà il burning del 5% dell’offerta totale designata per tale scopo, equivalente a 525.000.000 di token per ogni obiettivo raggiunto.

Per essere precisi, il primo step sarà raggiunto con un volume di trading di $BTCETF di $100 milioni; il secondo a seguito dell’approvazione degli ETF Spot di Bitcoin; il terzo con l’effettivo lancio del primo ETF Spot negli Stati Uniti; il quarto con l’accumulo di $1 miliardo di patrimonio gestito dall’ETF; il quinto con il raggiungimento di $100.000 da parte di Bitcoin.

In aggiunta, per ogni traguardo ottenuto, anche la tassa sulle vendite di $BTCETF diminuirà, partendo dal 5% e raggiungendo zero con il conseguimento dell’ultimo obiettivo. In totale, al termine del processo, la quantità di token bruciati ammonterà al 25% dell’offerta complessiva.

Vai alla prevendita di Bitcoin ETF Token

5- Monero

Monero adotta un modello di emissione decrescente, il che implica una graduale diminuzione della quantità di nuovi XMR creati come ricompensa per il mining nel corso del tempo. Questa strategia è progettata per ridurre progressivamente l’offerta di Monero sul mercato, contribuendo a limitare l’inflazione.

Un elemento distintivo, introdotto a maggio 2022 è il concetto di “tail emission”. Questa innovazione stabilisce che, anziché avvicinarsi a zero, la ricompensa per blocco sia fissata a un livello costante di 0,6 XMR. Tale approccio mira a mantenere una compensazione costante per i miner, assicurando nel contempo una certa quantità di token aggiunta alla circolazione.

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