L’Assemblea della California ha approvato una proposta di legge sulle criptovalute che prevede l’emissione di monete stabili da parte delle banche

Il governatore Gavin Newsom dovrebbe firmare una proposta di legge appena approvata che richiede che i commerci di beni virtuali e altre criptovalute richiedano una licenza per operare nello Stato.

Tra i criteri c’è una restrizione alle organizzazioni verificate in California che commerciano con le stablecoin a meno che la stablecoin non sia autorizzata da una banca, che entrerebbe in vigore nel 2028. Ciò è analogo a una legge prevista (ma mai approvata) dal Congresso degli Stati Uniti che obbligherebbe gli emittenti di stablecoin a essere titolari di una carta bancaria.

Un’altra disposizione della legge sulle stablecoin obbligherebbe gli emittenti di stablecoin a mantenere un patrimonio non inferiore alla somma di tutte le stablecoin esistenti emesse o vendute negli Stati Uniti.

Inoltre, il disegno di legge richiede che il prezzo totale di mercato sia calcolato utilizzando gli standard contabili ampiamente riconosciuti negli Stati Uniti.

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Secondo la Blockchain Association, un’organizzazione economica di categoria, la proposta creerebbe limitazioni miopi e inutili che ostacolerebbero la capacità degli imprenditori di criptovalute di operare e ne allontanerebbero molti dal Paese.

Questo è il secondo tentativo della California di istituire un sistema di “BitLicense”. Il primo, nel 2015, è fallito ed è stato messo in attesa a causa delle obiezioni di un legislatore statale.

La proposta di legge ha ottenuto 71 voti favorevoli nella legislatura californiana e 0 voti contrari. Al Senato la proposta di legge ha ottenuto 31 voti favorevoli e 6 voti contrari, tutti provenienti da legislatori repubblicani. Tuttavia, nove membri dell’Assemblea hanno scelto di non votare.

Il disegno di legge deve essere firmato o posto il veto da Newsom entro il 30 settembre.

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