Buongiorno, ho una cagnolina di piccola taglia, tutti i giorni la porto in area cani, ma mi sembra che dopo pochi minuti voglia andare via, potrebbe correre e giocare con gli altri, ma lei si piazza davanti al cancello e sta ferma lì. E’ normale? Può darsi che non le piaccia stare lì? Angela
Buongiorno, il cane è per eccellenza l’animale con un altissima capacità di adattarsi, basti pensare che si è evoluto dal lupo arrivando a vivere in appartamento in centro città. Negli ultimi due secoli però la sua vita è stata stravolta in maniera radicale e in questo momento storico ai cani è chiesto uno sforzo adattivo importante, per inserirsi nel nostro stile di vita profondamente antropocentrico e urbanizzato.
Un cane in natura starebbe bene in spazi ampi, libero dal guinzaglio, a seguire tracce di conigli selvatici, a rotolarsi nelle pozzanghere, ad avere a perdita d’occhio prati e distese dove correre e divertirsi. Oggi invece gli è richiesto di vivere in appartamento, facendo qualche volta il giro dell’isolato legati a un guinzaglio di un metro dovendo camminare sul marciapiede per non essere investito dalle auto. Gli incontri con altri cani avvengono fugacemente in spazi molto ristretti oppure, appunto, in aree cani.
Le aree cani sono spesso piccole, con recinzioni basse e pericolanti, il tappeto erboso è consumato e sono piene zeppe di odori lasciati dagli altri cani. Per un cane, animale da branco, è normale condivedere spazi stretti con i membri della famiglia (umani e non), ma non è assolutamente “normale” trovarsi ad interagire con i simili sconosciuti in continuazione; sempre pensando al suo antenato, il lupo, dobbiamo sapere che questo vive nel suo branco, più o meno numeroso, ma non “frequenta” altri lupi, anzi, se ne tiene alla larga, li scaccia quando questi invadono il suo territorio; il territorio di un branco di lupi è grande decine, quando non centinaia, di kilometri quadrati. È ora più semplice capire perché le aree cani, per quanto ai nostri occhi possano sembrare adeguate, sono assolutamente troppo piccole.
I cani comunicano usando lo spazio e le posture, magari allontanandosi quando non vogliono interagire, ma ovviamente ciò è impossibile in un’area recintata grande 100 mq o poco più.
Inoltre, gli odori lasciati dagli altri cani attraverso le marcature di feci, urina, ma anche di sostanze biochimiche rilasciate dalle zampe, e dal corpo quando si strofina, comunicano, lasciano messaggi.
Se ad esempio un cane si sente a disagio, lascia un messaggio negativo in quello spazio, che verrà prontamente recepito dai cani presenti, ma anche da quelli che entreranno quando quel cane sarà uscito anche da ore. Altrettanto, se due cani di scontrano, rilasciano nell’ambiente messaggi di rabbia, di paura, che verranno “recapitati” agli avventori anche nei giorni seguenti.
Quando un cane entra in area cani, quindi, viene sopraffatto da tutti questi messaggi odorosi che, molto spesso, non sono portatori di buone notizie. Il che equivale un po’ a entrare per noi in un luogo e leggerne recensioni terrificanti sul sito web: capite bene che i presupposti per lo stare bene vengono subito a mancare.
Un’altra cosa importante è che la staticità della situazione, data dal poco spazio, ma anche dal fatto che spesso i proprietari stanno fermi, rende molti cani in allerta e sulla difensiva rispetto a nuovi avventori: creano una sorta di “bolla” immaginaria che contiene i suoi umani, magari i suoi giochi e la sua ciotola e quella bolla è da difendere, nessuno può entrarci; ovviamente gli altri cani questo non lo sanno, è tutto nella mente di quel cane che è lì da prima e questo causa spesso litigi tra loro.
In sostanza le aree cani non sono pensate a misura di cane, ma più con un occhio umano che crede di sapere cosa sia adatto a loro. Se potete, quindi, prendete il cane, mettetelo in macchina e portatelo in zone ampie, aperte, dove possa sentirsi più libero di muoversi, dove potete camminare e non restare fermi in un posto; camminare insieme ad altri cani agevola le interazioni molto più che stare fermi e distende gli animi, aiuta i cani in difficoltà ad avere delle alternative come annusare, seguire una piccola traccia, etc.
So che in molti comuni è difficile trovare spazi del genere, ma anche nelle grandi città ormai ci sono parchi che lasciano spazio ai cani senza recinti, oppure ci sono campi e zone boschive raggiungibili in qualche minuto di auto: ecco, piuttosto che un’ora in area cani, meglio 20 minuti di auto e 40 al parco o nel bosco.
Anna Randazzese *
* Laureata in psicologia e Istruttrice Cinofila, lavora sul territorio di Monza e Brianza con attività individuali e collettive, proponendo percorsi di educazione e riabilitazione comportamentale a tutti i tipi di cani, dai cuccioli appena arrivati a casa a cani adulti con problematiche comportamentali anche complesse. Potete visitare il sito web www.aseizampe.com o visitare la pagina facebook Aseizampe
Anna Randazzese