I proprietari di opere d’arte sono stati costretti a scegliere se bruciare il proprio NFT in cambio di un documento originale corrispondente del creatore o se conservare il gettone quando oggi è terminato il periodo di tempo per bruciare gli NFT della leggenda dell’arte britannica Damien Hirst, The Currency. In realtà, una percentuale un po’ più alta di proprietari sceglie di rinunciare all’arte digitale e di ottenerla in forma tangibile.

Secondo il sito ufficiale del progetto, al termine del conteggio erano stati bruciati 5.149 NFT, ovvero oltre il 51,5% del totale, e i loro possessori avevano ricevuto in cambio opere d’arte vere e proprie.

L’utente non può tenere l’opera d’arte vera e propria e l’NFT digitale, quindi deve scegliere l’una o l’altra. Scegliere con saggezza perché questa transazione è una procedura a senso unico, consiglia il sito web.

Di conseguenza, attualmente esistono 4.851 NFT e l’artista ha dichiarato che la stessa quantità di opere reali sarà bruciata.
Ma prima di ciò, Hirst promette di allestire una mostra di capolavori di carta alla Newport Street Gallery di Londra, il cui debutto è previsto per il 9 settembre 2022.

Secondo le statistiche di OpenSea, il pezzo meno costoso della serie NFT costa attualmente 5,75 ETH (8,565 USD).

L’artista britannico ha iniziato la sua nuova avventura a luglio producendo 10.000 opere d’arte, ognuna delle quali è stata venduta a 2.000 dollari.

Ha dato ai proprietari dell’azienda un anno di tempo per decidere.

Hirst ha dichiarato alla rivista specializzata The Art Newspaper che questa iniziativa esamina i confini tra arte e moneta, quando l’una si trasforma in un’altra e diventa una forma di scambio.

Ha detto che i governi utilizzano le opere d’arte sulle monete e sulle banconote per un motivo preciso, e lo fanno per incoraggiare la nostra fiducia nel denaro.
Ha aggiunto che senza l’arte è difficile per loro avere fiducia in qualcosa.