Il petrolio decresce, l’offerta mondiale sale

Venerdì, i prezzi del petrolio sono diminuiti, visti i timori di un calo della domanda mondiale. Allo stesso tempo, eventi come la riapertura dei rubinetti russi del gas diretto in Europa e la ripresa parziale della produzione libica, hanno influenzato la l’offerta globale.

I futures sul greggio statunitense sono scesi dell’1% , portando un barile a 95,39 dollari, mentre l’accordo sul Brent è sceso a 103,31 dollari, perdendo lo 0,5%.

Le preoccupazioni per l’inasprimento monetario voluto da molte banche centrali stanno pesando sulla crescita globale, di conseguenza la domanda di petrolio ne ha risentito nell’ultimo mese.

La BCE, giovedì, si è unita al club, aumentando di 50 punti base i tassi, mentre i dati diffusi venerdì ci mostrano che l’attività economica dell’Eurozona è tornata negativa nel mese di luglio, trainata da un crollo più rapido nel settore manifatturiero e da una crescita stagnante dei servizi.

I dati della US Energy Information Administration di mercoledì hanno mostrato che le scorte di benzina sono aumentate di 3,5 milioni di barili. È stato un aumento molto più netto del previsto.
Nel frattempo, i casi di Covid-19 in Cina salgono ai massimi da 2 mesi, sfidando la strategia del Paese, limitando la mobilità e la crescita economica.

La decisione di Mosca di riaprire il flusso di gas che passa attraverso il gasdotto Nord Stream 1 ha stabilizzato gli approvvigionamenti energetici in Europa. Al momento non sono previste sanzioni sul gas in entrata.

Un analista di OANDA, Jeffery Halley, ha affermato che i timori per il crollo globale e la continuazione dei flussi di gas russo verso l’Europa potrebbero avere influenzato i mercati

Halley era sicuro che la recente instabilità commerciale stesse diminuendo la liquidità globale e l’universo dei motori.

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