Il dramma dei whistleblower, i nuovi strumenti di Instagram per la sicurezza degli adolescenti e il debutto dei podcast su Twitter

Speriamo che questa settimana vi piaccia la puntata di This Week in Apps, una serie di TechCrunch che passa in rassegna i più recenti sviluppi dei sistemi operativi mobili, delle app e dell’economia delle app.
Con il rallentamento dell’iper-crescita alimentata dall’epidemia, la spesa globale per le app ha raggiunto i 65 miliardi di dollari nella prima metà del 2022, con un aumento solo marginale rispetto ai 64,4 miliardi di dollari spesi nello stesso periodo del 2021.

Secondo le più recenti stime di fine anno, tuttavia, l’economia delle app è in espansione: nel 2021 si è registrato un record di download e di spesa per i consumatori su entrambi gli store iOS e Google Play. L’anno scorso i clienti hanno speso complessivamente 133 miliardi di dollari su iOS e Google Play e hanno scaricato 143,6 miliardi di applicazioni.

Le ultime notizie, gli aggiornamenti, i finanziamenti alle startup, le fusioni e le acquisizioni e molto altro ancora sul mondo delle app sono disponibili su This Week in Apps, che rende più facile tenersi al passo con questo settore in rapida evoluzione.

I titoli di questa settimana sono stati dominati da un’esplosiva denuncia da parte dell’ex responsabile della sicurezza di Twitter, Peter “Mudge” Zatko.

L’ex dipendente di Twitter sostiene che la negligenza dell’azienda in materia di sicurezza informatica si estende dalla carenza di misure di sicurezza fondamentali ai potenziali pericoli per la sicurezza nazionale e l’intelligence internazionale. Tuttavia, la preoccupazione più pressante è se i commenti di Zatko sui bot della piattaforma possano favorire o ostacolare il caso di Elon Musk.

L’osservazione di Zatko sul fatto che Twitter esclude milioni di account attivi dalla sua statistica mDAU – una metrica che Twitter ha stabilito per includere solo gli utenti che può vendere attraverso le inserzioni pubblicitarie – può dare l’impressione che stia dando credito alle affermazioni di Musk. In altre parole, la maggior parte degli utenti attivi giornalieri sono persone reali, non bot.

La causa dice che “questi milioni di account non-mDAU costituiscono parte dell’esperienza dell’utente medio sul sito”. Secondo il rapporto, musk ha ragione nel dire che i dirigenti di Twitter hanno poco o nessun interesse personale a “identificare” o valutare correttamente l’incidenza dei bot di spam per l’enorme insieme di utenti attivi non-mDAU.

Il caso continua sostenendo che Twitter nel 2021 non era in grado di offrire una stima affidabile del numero di bot di spam che utilizzavano il suo servizio.

All’epoca non conoscevamo la portata delle integrazioni dei podcast. Tuttavia, TechCrunch aveva precedentemente riferito che Twitter stava realizzando Stazioni e un digest audio personalizzato come parte di una riprogettazione in arrivo per la sua scheda Spaces. La startup sostiene che al momento del lancio avrà a disposizione oltre 2 milioni di podcast, tutti suggeriti automaticamente agli utenti.

Tuttavia, l’app di Twitter non è in grado di sostituire il lettore di podcast preferito. Non è possibile ascoltare offline, scaricare episodi, abbonarsi ai podcast a pagamento o unirsi a un gruppo di ascolto esclusivo. A chi serve, quindi, la funzione podcast? Ai drogati di Twitter che non possono sopportare di cambiare app per guardare i loro programmi preferiti, presumiamo.