Il dollaro si ferma sotto il picco di 2 decenni, mentre la Fed si interroga sulla strada da seguire, l’AUD balza

Martedì il dollaro USA è salito appena sopra il minimo di una settimana, mentre i mercati hanno diminuito le probabilità di un rialzo dei tassi della Federal Reserve di un punto percentuale questo mese.

L’AUD è tornato a balzare verso i massimi di una settimana di lunedì, grazie a un’aggressiva reazione ai commenti della Reserve Bank del Paese.

La scorsa settimana, dopo che i dati hanno mostrato l’inflazione statunitense, sono aumentate le scommesse per un’abilitazione superdimensionata della Fed, già ai massimi da 4 decadi, con una consistente accelerazione a giugno. Ma alcuni funzionari della Federal Reserve hanno rapidamente gettato acqua sul fuoco su questi discorsi e, secondo i dati di venerdì, le aspettative di inflazione al consumo sono scese ai minimi di quest’anno.

I trader di un future legato al tasso di politica temporanea dei fondi federali della Fed, che si erano orientati verso un aumento dei tassi di interesse di 100 punti base per la riunione del 26-27 luglio, hanno spostato le loro scommesse fiduciosamente a favore di un aumento di 75 punti, con la quota osservata per ultima a circa l’81%.

L’indice del dollaro, che misura il biglietto verde insieme a sei controparti, è rimasto piatto a 107,46. Si tratta di un livello inferiore rispetto al minimo di lunedì (106,88), ma anche di un buon passo indietro rispetto al massimo della settimana scorsa (109,29). Si tratta di un livello che non si vedeva dal settembre 2002.

L’euro nell’indice del dollaro, la valuta più pesante, è sceso a 1,01305 dollari dallo 0,13% dopo aver guadagnato circa lo 0,6% durante la notte per il secondo giorno di forti guadagni.

Per la prima volta dal dicembre 2002, giovedì la moneta comune è scivolata fino a 0,9952 dollari. La valuta è stata messa sotto pressione dall’incertezza sul deterioramento della crisi dell’offerta nelle zone a 0.

Gli operatori sono in ansia in vista di giovedì, quando il gas continuerà probabilmente a fluire attraverso il tubo Nord Stream dalla Russia alla Germania dopo la chiusura per manutenzione programmata.

Gazprom ha dichiarato la forza maggiore per l’Europa sulle forniture di gas ad almeno un cliente primario in una lettera datata 14 luglio e osservata da Reuters lunedì.

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