Gli investitori temono che un aumento aggressivo dei tassi di interesse negli Stati Uniti possa danneggiare l’economia globale e ridurre il consumo di carburante. Il rafforzamento del dollaro ha aumentato la pressione e i prezzi del petrolio sono crollati lunedì, interrompendo tre giorni di rialzi.
Alle 0640 GMT, il prezzo dei contratti del greggio Brent per la liquidazione di ottobre era sceso di $1,58, o forse dell’1,6%, a $95,14 al barile.
Il prezzo del petrolio statunitense WTI (West Texas Intermediate) per la consegna di settembre, che scadrà lunedì, era in calo di $1,70, o addirittura dell’1,9%, a $89,07 al barile. Il contratto di ottobre, più attivamente negoziato, è sceso di 1,52 dollari, o dell’1,7%, a 88,92 dollari.
Venerdì, il Brent e il WTI sono aumentati per il terzo giorno consecutivo, ma sono diminuiti di circa l’1,5% per la settimana a causa del rafforzamento del dollaro e delle preoccupazioni relative all’offerta.
Tatsufumi Okoshi, economista senior di Nomura Securities, ha attribuito il calo dei prezzi del petrolio alle “crescenti preoccupazioni per un rallentamento dell’economia mondiale”.
Lunedì l’indice del dollaro ha raggiunto i massimi di cinque settimane dopo che Thomas Barkin, presidente della Fed di Richmond, ha affermato che i banchieri centrali si sono sentiti “spinti” ad accelerare e anticipare l’aumento dei tassi di interesse.
Gli investitori osserveranno con attenzione le osservazioni del presidente della Fed Jerome Powell, che interverrà venerdì all’annuale simposio internazionale delle banche centrali a Jackson Hole, nel Wyoming.
Rispetto alle banche centrali di altre grandi economie più instabili, si ritiene che la Fed abbia più spazio per aumentare i tassi.
I prezzi sono scesi a causa delle preoccupazioni per la diminuzione delle vendite di carburante in Cina, il più grande importatore mondiale di petrolio, a causa di una carenza di energia elettrica dovuta a un’ondata di calore nel sud-ovest.
Secondo l’agenzia di stampa finanziaria Caixin, la provincia di Sichuan, nel sud-ovest della Cina, estenderà le limitazioni agli utenti industriali di energia elettrica fino al 25 agosto per far fronte al calo della produzione di energia idroelettrica e all’aumento dell’uso di elettricità residenziale a causa di una prolungata ondata di calore.