Adriano Galliani, il “condor”, ha stravinto le elezioni suppletive per il Senato della Repubblica, nella sua Brianza. L’esito era scontato: vuoi perché il Monza in Serie A è in gran parte opera sua; vuoi perché il seggio che fu di Silvio Berlusconi non poteva che andare in eredità a quello che, per una vita, è stato il suo braccio destro; vuoi perché l’Ad dei biancorossi era, di fatto, l’unico vero brianzolo in campo.
A stupire, semmai, è stato altro. Non la diserzione delle urne, quella era già scritta. Piuttosto, sorprendente è stato il risultato del radicale Marco Cappato, sostenuto dal centrosinistra unito via Elly Schlein. Ha perso, sì, ma in maniera onorevole visti i nasi arricciati degli esponenti “catto-dem”, non proprio a loro agio a supportare una candidatura di quel tipo. Segno che, con un altro candidato (Gigi Ponti?), forse il centrodestra avrebbe dovuto sudare di più.
Ma il mattatore di una campagna elettorale decisamente sottotono, dal punto di vista della comunicazione e per la gioia della stampa, è stato sicuramente il vulcanico sindaco di Taormina, Cateno De Luca, che ha provato a risvegliare sentimenti federalisti di bossiana memoria, ricevendo pure i complimenti del “Senatur” dopo un incontro a Gemonio. L’entusiasmo raccolto nelle piazze non si è trasformato in voti, ma il terzo posto è un risultato che, comunque, gli fa onore.