Alberto Rossi per il centrosinistra, Luca Colombo per il Movimento 5 Stelle, forse Norberto Riva per Italexit, quasi sicuramente Giacinto Mariani per il centrodestra. È questo il quadro delle candidature a sindaco di Seregno, in vista delle prossime elezioni amministrative, il cui primo turno è previsto domenica 14 e lunedì 15 maggio, con ballottaggio eventuale domenica 28 e lunedì 29 maggio.
Amministrative: Rossi e Colombo già in pista
Le corse di Rossi, classe 1984, primo cittadino uscente, e di Colombo, classe 1970, titolare di un’erboristeria in piazza Biella, sono già state ufficializzate dai rispettivi schieramenti, mentre l’ambizione di Italexit è quella di esserci, anche se probabilmente con un nome più tagliato per una competizione prettamente locale, ed in quel caso la figura di Riva, ingegnere, classe 1955, già assessore leghista negli anni novanta, appare la più credibile per rappresentare il movimento.
Amministrative: Giacinto Mariani attende il sì degli alleati
Differente è la situazione nel centrodestra, in ritardo sulla tempistica auspicata, a causa anche dell’attenzione riservata dai suoi vertici regionali alla formazione della squadra di giunta che affiancherà il riconfermato governatore della Lombardia Attilio Fontana. La Lega ha rotto gli indugi, con un comunicato stampa in cui ha proposto a Fratelli d’Italia e Forza Italia il nome di Mariani, classe 1965, già sindaco tra il 2005 ed il 2015 e poi vicesindaco nel biennio successivo, tornato sulla breccia dopo il positivo esito delle vicende giudiziarie che lo hanno suo malgrado coinvolto. L’interessato ha offerto la propria disponibilità ed ora si attende la risposta degli alleati. In caso di riscontro affermativo, lo step successivo sarà un’apertura della coalizione al mondo civico.
Amministrative: una sfida aperta
Certamente, la sfida si preannuncia come molto interessante. I dati delle ultime tornate elettorali in città, le politiche di settembre e le più recenti regionali, testimoniano uno strapotere assoluto del centrodestra, con la novità costituita dal 30 per cento ottenuto in entrambe le circostanze da Fratelli d’Italia, superiore alla media provinciale. La storia insegna però che la partita delle amministrative sfugge spesso e volentieri alle logiche del voto strettamente di opinione. Già 5 anni fa, il centrosinistra riuscì del resto a sovvertire i pronostici, pur se chiaramente la caduta anticipata e fragorosa sul piano giudiziario della precedente amministrazione di centrodestra fu un assist sul quale stavolta non potrà contare. Di suo, il Movimento 5 Stelle cercherà di recuperare il terreno perso proprio nel 2018, quando all’ultimo diede forfait e non partecipò alla competizione, mentre Italexit, nel caso, avrà davanti una montagna molto ripida da scalare. Più defilata al momento sembra la sinistra tradizionale, che si trova di fronte al dilemma se correre o limitarsi ad indicare le priorità per la città del futuro.