C’è un certo fascino nell’aria, quasi da romanzo di Kafka in salsa brianzola. A Lissone è partito il Consiglio comunale “a porte chiuse”, formula elegante per dire che i cittadini, stavolta, dovevano accontentarsi del sentito dire. Oggetto del mistero: la vicenda di Luca Faraone, consigliere di Fratelli d’Italia finito (a sua insaputa) nelle intercettazioni di un’inchiesta milanese sull’‘Ndrangheta, dove alcuni affiliati pare si fossero messi a tifare per la sua elezione a Carate Brianza.
Coinvolgimento negato con forza dall’interessato, ma intanto il sipario è calato e il pubblico, fuori dalla porta, ha potuto solo immaginare la trama. Dentro, invece, si è aperto un atto unico dal titolo: “Chi ha scelto Faraone?”, con protagonista Franco Giordano, presidente della Casa di riposo “Oreste Agostoni”, costretto a giustificare la nomina come un imputato in un processo kafkiano e non è un modo di dire.
La seduta si è aperta con la lettura di una lettera (manco fosse un romanzo epistolare) dell’avvocato del direttore generale della casa di riposo, come a dire: “non parlerò, ma lascio detto”. Un preambolo che avrebbe reso orgoglioso qualsiasi sceneggiatore di fiction giudiziaria.
All’appello c’erano proprio tutti o quasi: il sindaco Laura Borella, il presidente del Consiglio Roberto Perego (presente in doppia copia, per sicurezza), Fabio Meroni, Luca De Vincentis, Elio Talarico, Mattia Gelosa, Marino Nava, Paolo Rivolta, Alberto Bertolini, Marco Fossati, Stefano Arosio, Cesare Viscardi, Sara Volpe, Andrea Carraretto, Daniele Fossati, Felicia Scaffidi, Sandro Maniero, Gaia Sieli, Massimiliano Paninformi e Concettina Monguzzi Assenti, invece, gli assessori tra cui Giovanni Camarda e Carolina Minotti, quest’ultima ormai dimissionaria.
Nel frattempo, fuori dal municipio, qualcuno avrà pensato che il Consiglio “a porte chiuse” è l’equivalente politico del “ti racconto tutto, ma non oggi”. E che la trasparenza amministrativa, in certi momenti, assomiglia a una di quelle finestre appannate in inverno: ci provi a guardare dentro, ma vedi solo ombre e gesti lontani.