La Provincia non si avvale dello stralcio degli interessi sulle sanzioni inferiori a mille euro

La decisione è stata motivata con l'esigenza di non lanciare un segnale interpretabile in chiave negativa dai cittadini, soprattutto da chi non rispetta l'ambiente
Luca Santambrogio
Luca Santambrogio, presidente della Provincia di Monza e della Brianza Fabrizio Radaelli

«Sarebbe un cattivo segnale» nei confronti dei cittadini e di chi deturpa l’ambiente: con questa motivazione, esposta dal presidente della Provincia Luca Santambrogio, giovedì 26 gennaio il consiglio brianzolo ha deciso in modo compatto di non stralciare gli interessi sulle sanzioni inferiori a mille euro comminate tra il 2010 e il 2015 e non ancora pagate. La facoltà, concessa dal governo con la legge di bilancio 2023, non riguarda i debiti, che non possono essere condonati, ma le maggiorazioni calcolate sul ritardo nei versamenti.

Provincia: la cifra cancellabile è di 77mila euro


Le cifre che l’ente potrebbe cancellare non sono cospicue: 77mila euro in tutto. Il grosso, però, è costituito dagli interessi maturati sulle infrazioni di carattere ambientale e, proprio per questo, gli amministratori e i tecnici hanno ritenuto opportuno mantenerle per evitare di lanciare messaggi che potrebbero essere interpretati come un allentamento dell’attenzione nel contrasto a chi inquina o sversa in modo illecito i rifiuti. L’elenco comprende multe per l’abbandono di materiali, per le irregolarità nella compilazione dei registri di carico, scarico e trasporto dei rifiuti e per l’abbandono di vecchie auto, motorini e roulotte lungo le strade provinciali: quest’ultimo fenomeno è tutt’altro che marginale dato che per il periodo tra il 2010 e il 2015 restano in sospeso 62 verbali che hanno generato oltre 42mila euro di interessi.

Provincia: aggiornamento per il piano di prevenzione della corruzione


Giovedì 26 gennaio il consiglio brianzolo ha approvato anche le linee guida per l’aggiornamento del piano per la prevenzione della corruzione: il provvedimento, che ha incassato 11 voti a favore, ha ottenuto il sostegno dei rappresentanti della minoranza, a eccezione di Giorgio Garofalo, che si è astenuto in quanto non è convinto che il sistema di whistleblowing per le segnalazioni di presunti illeciti adottato in via Grigna garantisca la segretezza e la riservatezza.