Era già andato all’attacco dopo il voto della Commissione Affari giuridici, il leghista brianzolo Alessandro Corbetta torna parlare senza metafore anche dopo la conferma da parte del Parlamento europeo dell’immunità per Ilaria Salis. La revoca era stata chiesta dall’Ungheria, dove Salis era stata arrestata per un’accusa di aggressione a militanti neonazisti e detenuta in attesa di giudizio in condizioni di privazione per undici mesi prima di essere riportata in Italia.
Ilaria Salis, il leghista Corbetta: «Insultato chi ogni giorno rispetta le regole»
«Il voto del Parlamento europeo che ha salvato Ilaria Salis dal processo è una vergogna per l’Europa – ha commentato il capogruppo in consiglio regionale – Con il trucco del voto segreto, la sinistra e qualche finto moderato hanno scelto di proteggere una persona accusata di lesioni aggravate e che già in passato è stata condannata per occupazioni abusive di alloggi e resistenza a pubblico ufficiale. Chi ha votato per salvare la Salis dal processo ha insultato chi ogni giorno rispetta le regole e anche tutte quelle persone che hanno sbagliato e pagato con la giustizia, senza potersi nascondere dietro l’immunità da europarlamentare, tra l’altro, per un presunto reato commesso prima che venisse eletta».
Ilaria Salis, il leghista Corbetta: «Se innocente avrebbe dovuto affrontare il processo»
E poi: «Se la Salis fosse stata davvero innocente non avrebbe avuto problemi ad affrontare il processo. Invece di rispondere delle proprie azioni davanti a un tribunale, viene trattata come una martire dalla sinistra italiana ed europea. La Lega sta dalla parte dello Stato di diritto, non di chi si nasconde dietro l’immunità quando è accusata di aver massacrato di botte in gruppo delle persone solo perché non la pensano come lei. L’Europa che salva Salis è l’immagine perfetta di un sistema malato che va completamente rifondato».
In settembre, Salis aveva commentato che difendere l’immunità non era sottrarsi alla giustizia: “Le autorità italiane restano libere di aprire un procedimento a mio carico, come io stessa auspico e chiedo con forza“.