Tutti a casa. Come nello stupendo film di Alberto Sordi sull’8 settembre 1943. Ce lo vedo Simone Gargiulo vestito da marinaio a cavallo che fugge dalla guerra all’annuncio del maresciallo Badoglio. La sua stessa maggioranza gli ha voluto talmente bene che lo ha spedito dritto dove può dare il meglio di sè stesso. A casa. Un disastro annunciato da tempo. Una situazione al limite del grottesco che è precipitata sotto il peso della rivolta dei peones che si erano stufati dei suoi giochetti politici. Il suo arrivo in Forza Italia dopo essere transitato nella Lista Civica Per Desio è stato indigesto. Un arrivo fortemente voluto dal coordinatore provinciale azzurro Luca Veggian che aveva portato al passaggio in FI di Gargiulo nientemeno che il segretario nazionale Antonio Tajani. Ed ora chi va a dirglielo che lo hanno mandato a casa dopo un paio di mesi dal trasferimento? Certo ora è iniziata la notte dei lunghi coltelli per scaricare le colpe sugli alleati, ma la realtà di fondo è un’altra. Il centrodestra in molti casi ha dimostrato di avere una classe dirigente non all’altezza della situazione. gente raccogliticcia messa a fare sindaci ed amministratori per riempire delle poltrone. E’ stato così anche a Desio dove l’amministrazione ha vivacchiato due anni nella speranza di campare. Le scelte poi che ha fatto Gargiulo a livello della scelleratezza. Dilettanti allo sbaraglio ed il risultato è stato quello di aver regalato la città alla sinistra che si è trovata impreparata davanti al “regalone” che hanno fatto i firmatari delle dimissioni. Una vicenda che avrà ripercussioni anche nelle alleanze del resto della Brianza. Ben si addice una citazione di un altro film: “Continuiamo così facciamoci del male”. Nanni Moretti docet…
Desio: la Corrida e quei dilettanti allo sbaraglio…
L'editoriale del Direttore del Cittadino, Marco Pirola, fa il punto sulla crisi politica della città, che ha portato alla caduta del sindaco Simone Gargiulo, a causa delle dimissioni in massa di otto consiglieri di opposizione ma anche di otto della maggioranza che lo sosteneva. Sull'edizione in carta in edicola, ampi approfondimenti sulla crisi istituzionale di Desio