«Una campagna elettorale ispirata a una necessaria umiltà» invoca il segretario provinciale Pd, Lorenzo Sala. E nelle alleanze «non escludiamo nessuno che dimostri di condividere un’idea di politica fatta su obiettivi di servizio e non su accordi di potere» aggiunge l’ex candidato sindaco Jennifer Moro che nel 2021 perse le elezioni contro il suo avversario Simone Gargiulo. Com’è cambiato, il Partito Democratico di Desio. La sconfitta elettorale del 2021 e poi gli oltre tre anni di dura opposizione sembrano aver ispirato ai progressisti un cambio di paradigma. Con la rovinosa caduta della Giunta Gargiulo, sfiduciata a metà percorso con la firma di 16 consiglieri (otto della stessa maggioranza), i Dem sanno di avere un vantaggio competitivo notevole. Sono consapevoli anche di essere il primo partito in città per numero di voti. Eppure, i progressisti sembrano essere prima di tutto attenti a non commettere errori, in una campagna elettorale che si annuncia brevissima, e anche per questo ancora più difficile. Una “partita a scacchi” contro un avversario fortissimo – il centrodestra – determinato a riprendere “senza se e senza ma” il governo della città. Un competitor agguerrito, contro il quale sbagliare una sola mossa può compromettere un risultato che – almeno sulla carta – sembra già scritto.
Desio, il Pd apre alle alleanze: dialogo e ascolto con il territorio. Corti: riallacciamo i fili con i Comitati di quartiere
I progressisti dicono di non avere ancora pronto il candidato, o meglio: non vogliono ancora palesarlo. Ma un aspetto lo anticipano già, della loro strategia politica studiata nei minimi dettagli: «Le alleanze – prosegue Moro – saranno a campo largo e mireranno a coinvolgere in particolare le liste civiche». Il Pd sembra non chiudere le porte nemmeno alla lista civica Per Desio, l’ex formazione politica di Simone Gargiulo, che negli ultimi tre anni di Governo ha sostenuto – sia pure in modo sempre più riluttante – la maggioranza di centrodestra». «Un ragionamento» sarà possibile anche con gli otto consiglieri di centrodestra che hanno firmato per la caduta della Giunta Gargiulo e che – secondo la prospettiva del Pd – «hanno avuto il coraggio di porre fine a un’esperienza politica fallimentare offrendo a Desio una chance per il cambiamento». Insomma: un campo quanto mai largo nella coalizione politica. Del resto, la posta in gioco – dopo il blitz di giovedì 9 gennaio che ha improvvisamente rovesciato la giunta di centrodestra – è molto alta: «Stiamo iniziando un nuovo capitolo della storia di Desio – annuncia Nunzia Smiraglia – in cui chi vuole impegnarsi, per dare un futuro alla città, ora potrà farlo».
Desio, il Pd apre alle alleanze: Smiraglia e Arienti: per tre anni, opposizione inascoltata ma noi mai ci siamo fatti zittire
Non è stato sempre così, e molti ex consiglieri lo sottolineano con amarezza: «Per tre anni – sottolinea Marta Sicurello – abbiamo formulato mille proposte ma tutto è stato respinto, spesso con arroganza, ma noi non siamo mai restati in silenzio». Ma, alla luce di quanto è successo, l’opposizione intransigente e senza sconti dei Democratici desiani ora appare come una forma di “testimonianza”: «Tante volte l’ex sindaco ha parlato di una rinascita – osserva Jenny Arienti – ma in realtà non è mai avvenuta. Ora è necessario riportare fiducia nei desiani». Roberto Corti, ex sindaco per dieci anni, ha chiesto che siano riallacciati i fili con un progetto di città che si era interrotto nel 2021: «Molti dei risultati millantati dalla giunta Gargiulo sono in realtà nostri progetti rimasti interrotti ma molto c’è ancora da fare nell’urbanistica e nella viabilità. Fondamentale anche riallacciare il dialogo con il territorio e con i comitati di quartiere». Un percorso iniziato nel novembre scorso in particolare da Angelo Paola, con una due giorni dedicata al quartiere ex Tilane: «La nostra campagna elettorale sarà “in uscita” e tutta dedicata all’ascolto e al dialogo con le anime della città».