Congresso di Fratelli d’Italia: il “pacco” è servito. Pino Tozzi, il ribelle, respinge al mittente i 30 denari: lascia, ma raddoppia anche. Quello che sta accadendo dalle parti di Fdi, al congresso cittadino, assomiglia ad una canzone dei Green Day: 21 Guns. Soffice, leggera, avvolgente, ma drammatica nella sua sostanza. Una vetrina ovattata all’esterno, ma lacerata dentro. Sai per cosa vale la pena di combattere? Si chiedevano i “musicanti” statunitensi qualche anno fa. Il dolore vale l’orgoglio dicevano in una strofa. Tutti e due riassunti nella figura arcaica, ma vera di Pino Tozzi. Il vecchio camerata un tempo custode della “sacra” Fiamma. Quello che per anni ha tenuto vivo non solo il ricordo, ma anche il partito. Ora da una parte molla e dall’altra continua la sua battaglia da dentro facendo ricorso contro un congresso cittadino “taroccato” a suo dire.
Arcore, congresso di Fratelli d’Italia: scontro velenoso
Tra tradimenti, congiure, veleni, parole date e altrettanto repentinamente ritirate. Ed ecco che nella diatriba politica tra fratelli spuntano i coltelli. Dietro la vetrina opaca di un partito, ad Arcore (ma non solo) si nasconde uno scontro velenoso. Che non è solo tra vecchio e nuovo. È tra “elementi raccogliticci” e camerati di provata fede che si gioca la partita delle tessere. Tra pressioni, errori procedurali, la conta dei numeri si farà a senso unico. Perché Pino si è scocciato. Certo, direte voi, non ha i numeri. Può essere, ma se la chiamata alla conta è “viziata” da convocazioni non ortodosse, alla fine vale la pena “riposizionarsi” per continuare la battaglia all’interno del partito facendo rilevare le incongruenze appunto.
Arcore, congresso di Fratelli d’Italia: i rivali
Il sospetto sul rivale Fabio Varrecchia è che la sappia lunga, ma l’abbia raccontata corta. Lo stesso che si presenta con banalità da volantino della Pro Loco per raccogliere consenso tra i suoi fedelissimi e quelli di Luca Travascio suo sponsor. Lo stesso proveniente da varie esperienze politiche e finito a fare l’assessore in Fdi in quota Federico Romani. In politica è sempre azzardato cucinare ricette per l’osteria dell’avvenire, ma Travascio e Varrecchia sanno stare ai fornelli benissimo. Che aggiungere? Se non gli auguri al presidente dell’assise garante della legittimità . Un vecchio camerata che però con Pino ha litigato per via di certe multe date alle auto dei tifosi del Monza in festa. Ma Andrea Arbizzoni non è nato ieri. Non a caso è soprannominato “il senatore”…
Arcore, congresso di Fratelli d’Italia: il comunicato di Tozzi
“Siamo uomini o caporali? Ma c’è poco da ridere. Quello che sta accadendo in queste ore ad Arcore in Fratelli d’Italia, è gravissimo. Fabio Varrecchia, il personaggio indicato a ricoprire la carica di segretario cittadino, è la stessa persona che poche ore prima aveva firmato la mia candidatura a quella carica con tanto di pacca sulle spalle d’incoraggiamento e stretta di mano. Ora dopo l’intervento risolutore di qualcuno che siede ai vertici del partito e vede la Brianza dall’alto del Pirellone, ha cambiato idea e ha deciso di candidarsi lui stesso. Non mi stupisce. E sono pronto a scommettere che presto cambierà idea anche sul sindaco Maurizio Bono di cui per un anno e mezzo ne ha dette di tutti i colori. Poteri forti. Chiamateli come volete. Non ho mai sopportato la figura del maresciallo Badoglio, ma forse questi personaggi arrivati ieri nel partito con decorrenza domani, non sanno nemmeno chi sia. Per questo motivo non parteciperò alla giostra elettorale di domenica e rivolgerò le mie energie dentro la città di Arcore che conosco da sempre e che mi ha accolto in maniera straordinaria in questi anni. Con le bandiere del partito che ho servito e spero di servire per anni. A me i trenta denari non mi interessano, non possono comperarmi. Vigilerò. Statene sicuri. A cominciare dalle incongruenze procedurali che ho rilevato nell’indizione del congresso cittadino.Tra marescialli e soldati io starò sempre dalla parte di questi ultimi. La dignità e la parola data per me sono valori che non sono soggetti all’andamento della borsa o del conto corrente bancario di famiglia. Al sindaco che si frega le mani mi permetto di dare un suggerimento per il futuro politico. Si faccia garantire la sua candidatura adesso dal partito. Se ci riesce…”.