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Sk Hynix Italy chiude ad Agrate e licenzia 39 dipendenti

La società coreana specializzata nelle memorie Nand ha deciso di chiudere la sede di Agrate lasciando disoccupate 39 persone e i sindacati si fanno sentire.
foto tratta da Google Earth

SK hynix Italy chiude: licenziamento collettivo per i 39 ricercatori della sede di Agrate. La denuncia è stata lanciata nella giornata di lunedì 3 aprile dalla FILCAMS CGIL Monza e Brianza. Il sindacato ha spiegato che “In data 31 Marzo 2023 SK hynix Italy srl ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 39 lavoratori impiegati presso il centro di ricerca e sviluppo delle memorie NAND di Agrate Brianza di cui è stata comunicata la messa in liquidazione e la chiusura – si legge nella nota stampa -. La motivazione che è stata comunicata per la chiusura e i licenziamenti è quella di un divario tecnologico tra la società italiana e la casa madre coreana e l’impercorribilità di un trasferimento di tecnologia determinato dalla necessità di ingenti investimenti e dai divieti della normativa nazionale coreana”. Per il sindacato le motivazioni sono però contraddittorie “porchè il centro di ricerca italiano ha sempre raggiunto gli obiettivi e sviluppato i prodotti conseguendo i migliori risultati e inoltre SK hynix è il secondo colosso mondiale dei semiconduttori con un fatturato nel 2022 di 34 miliardi di dollari e un utile netto di 1,7 miliardi di dollari”.

Sk Hynix Italy chiude per un alto divario tecnologico con la Corea

Già nel pomeriggio del 31 marzo si è svolta una prima assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori con i quali il sindacato ha definito oltre al percorso di confronto con i rappresentanti dell’azienda ma anche “la necessità del coinvolgimento delle Istituzioni, a partire da quelle territoriali, Sindaco di Agrate Brianza e Presidente della Provincia per ricercare e individuare soluzioni di tutela dell’occupazione e il mantenimento di queste elevate professionalità e competenze nel territorio anche attraverso il coinvolgimento e l’interesse di altre realtà importanti attive nel settore della microelettronica. Nelle prossime ore attiveremo le richieste di incontro alle Istituzioni e con l’azienda che richiamiamo alla responsabilità sociale e ad adoperarsi per ogni soluzione di tutela dei livelli occupazionali”. I rappresentanti sindacali riferiscono che l’obiettivo del percorso che verrà intrapreso nei prossimi giorni sarà quello di “tutelare l’occupazione delle 39 lavoratrici e lavoratori e mantenere le competenze di eccellenza nel territorio, stimolando su questo tema l’impegno attivo delle Istituzioni e il coinvolgimento delle aziende importanti e strategiche del settore presenti in Brianza che possono svolgere un ruolo risolutivo acquisendo le professionalità coinvolte”.