Non solo la crisi economica, a preoccupare i lavoratori lombardi è l’intelligenza artificiale

Sondaggio in 17 nazioni, tra i lavoratori lombardi Il 16% degli intervistati pensa che nei prossimi cinque anni questa «novità» diventi normale, con conseguente riduzione delle attività manuali.

Le uniche certezze che hanno sul 2024 sono i loro dubbi. Incertezze che riguardano il posto di lavoro: un lavoratore lombardo su tre teme l’arrivo di una nuova crisi economica e possibile rallentamento dell’economia. Un mix capace di innescare tagli occupazionali. Altre preoccupazioni arrivano dal ricorso dall’intelligenza artificiale. Il 16% delle persone intervistate pensa che nei prossimi cinque anni questa «novità» diventi normale, con conseguente riduzione delle attività manuali.

Lavoro: i risultati del sondaggio People at Work 2023 dell’ADP® Research Institute

Uno sguardo sul futuro reso possibile dal sondaggio People at Work 2023 dell’ADP® Research Institute. L’indagine è stata condotta su oltre 32mila lavoratori in 17 nazioni. In Europa (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svizzera e Regno Unito) il sondaggio ha riguardato 15.290 persone.
I lavoratori interpellati in Italia sono stati 2mila. A livello nazionale non si sente sicuro un lavoratore su tre (34%). I timori sono maggiori negli uomini (38%) rispetto alle donne (30%). Il senso di precarietà è più avvertito nella fascia 35-44 anni (37%).

La differenza è comunque minima con gli appartenenti alla generazione Z, ovvero quella che va dai 18 ai 24 anni (36%). Nella fascia tra i 24 e i 34 anni è timoroso il 34%, mentre tra i 45 e i 54 anni questa percentuale scende al 33%. Tra chi ha più di 55 anni, invece, solo il 26% è agitato da preoccupazioni circa la solidità del proprio posto.

Il sondaggio sul lavoro: quasi il 20% dei lombardi interpellati ha preso in considerazione di cambiare settore

“I tempi sono difficili –puntualizza Marcela Uribe, General Manager ADP Southern Europe -, è normale che i lavoratori si sentano preoccupati per il proprio lavoro, temendo la perdita del proprio posto per motivi economici, ma anche con l’introduzione dell’intelligenza artificiale, che presumibilmente potrebbe sostituire alcune mansioni. Le aziende dovrebbero fare di più per rassicurare i propri dipendenti, mostrando loro che gli sforzi sono riconosciuti e che le prospettive di carriera sono effettive. Non è necessariamente vero che i tagli di posti di lavoro in un’azienda significhino che altri seguiranno l’esempio o che l’automazione, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, siano cose di cui aver paura. Potrebbero infatti rendere il lavoro delle persone più facile o più soddisfacente in futuro”.

Il 19,6% dei lavoratori lombardi interpellati ha preso in considerazione la possibilità di cambiare settore negli ultimi 12 mesi e il 15,5% ha pensato di avviare un’attività in proprio. L’8% degli over 55 ha pensato di chiedere la pensione anticipata