Monza: storia di Emilio Bellazzi e Gruppo Cima, tra avanguardia e generosità

Emilio Bellazzi, classe 1932 e grinta da vendere, fondatore del Gruppo CIMA: è stato protagonista di “Le mani che costruirono la Brianza” del BtoB Circle.
Monza Emilio Bellazzi Gruppo Cima BtoB Circle - foto Radaelli
Monza Emilio Bellazzi Gruppo Cima BtoB Circle – foto Radaelli Fabrizio Radaelli

Ha emozionato, commosso e strappato sorrisi con i suoi racconti Emilio Bellazzi, classe 1932, e grinta da vendere. Il fondatore del Gruppo CIMA è stato protagonista martedì dell’evento “Le mani che costruirono la Brianza” organizzato da BtoB Circle, il gruppo formato da un’élite di imprenditori e professionisti per fare rete, raccontarsi storie e condividere idee.

Monza: storia di Emilio Bellazzi e Gruppo Cima, le origini di famiglia e il dopoguerra

Spronato dalle domande di Sara Re, co-founder del Circle, Bellazzi ha ricordato le sue origini. Un bambino nato a Trezzano Rosa, in un contesto contadino dove si girava scalzi e la domenica si mettevano gli zoccoli. In paese la sua famiglia era quella più in vista. Il nonno, Emilio come lui, aveva un bar ed era sempre ben vestito. Suo papà era il prestinaio che serviva anche i comuni vicini. Aveva fatto costruire un capannone di 5000 metri quadrati per conservare il grano e quella struttura si rivelò propizia per fare nascere nel dopoguerra l’attività imprenditoriale. Tra l’altro, durante il conflitto si era già trasferito qui un mollificio la cui sede era stata bombardata.
Nel 1946 il papà di Emilio assunse due tecnici e iniziò l’avventura del Gruppo CIMA. Emilio, nel frattempo, era diventato prestinaio e poi aveva seguito a Milano un cugino per studiare e per fare qualche lavoretto. Rientrato a Trezzano, non era troppo convinto del modo di lavorare nell’azienda paterna.

Monza Emilio Bellazzi Gruppo Cima BtoB Circle - foto Radaelli
Monza Emilio Bellazzi Gruppo Cima BtoB Circle – foto Radaelli

Monza: storia di Emilio Bellazzi e Gruppo Cima, la svolta dopo un viaggio in Germania

«Le molle si facevano a mano – rammenta – io e mio fratello Luigi andammo in Germania per vedere da vicino i macchinari per la produzione. Rimasi entusiasta e ne ordinai un buon numero. Poi dissi a mio fratello: “E adesso chi lo dice a papà?”. Venne in nostro aiuto un ingegnere che convinse nostro padre della bontà dell’acquisto e soprattutto a effettuare i pagamenti».

Il Gruppo CIMA prese il volo «i concorrenti ci temevano – riprende Bellazzi e fecero di tutto per metterci in difficoltà, ma poi ho avuto la soddisfazione di acquisirne diversi. Se fosse per me farei altri “acquisti” ma i miei figli non vogliono. Anche perché adesso mi sono ritirato e ho lasciato tutto a loro».

Monza: storia di Emilio Bellazzi e Gruppo Cima, l’area ex Philips per il centro vaccinale anticovid e PizzAut

Si commuove ricordando la moglie Rosanna «che ha cresciuto i nostri sei figli in modo esemplare». Si riempie di giusto orgoglio nel sottolineare i prodotti all’avanguardia del Gruppo (600 dipendenti con sedi sparse nel mondo) tra i quali le componenti meccaniche richieste da case automobilistiche prestigiose.
Imprenditore generoso, nel periodo della pandemia Bellazzi ha messo a disposizione a titolo gratuito l’area ex Philips, da lui rilevata, per allestire il centro vaccinale anticovid dove sono passate più di 500.000 persone.

Qui sorge anche PizzAut: «È un piacere vedere quei ragazzi felici di lavorare. Sono un brianzolo, un lavoratore che guarda al futuro con obiettivi precisi ma mi piace anche rendermi utile per qualcosa».