Quarantadue lavoratori in nero, 19 richieste di sospensione dell’attività commerciale, 21 datori di lavoro multati: il lavoro sommerso continua a essere una piaga dilagante in Brianza. A confermarlo sono i dati dell’ultima operazione di controllo messa a segno nei giorni scorsi dal comando provinciale della guardia di finanza di Monza in tutti i comuni della Brianza. Colpiti dai provvedimenti un lavaggio auto, due fruttivendoli ambulanti, due distributori stradali di carburante, un’azienda di allevamento, una cooperativa sociale, un negozio di abbigliamento, un’impresa di trasporti, un minimarket, tre pizzerie d’asporto, una gelateria, un emporio, una pasticceria, una pizzeria, un fabbricante di poltrone e divani, due ristoranti, un fruttivendolo risultato evasore totale.
Monza, scoperti 42 lavoratori in nero: 19 attività sospese, 21 imprenditori multati
Assai vario anche l’identikit dei lavoratori “invisibili”: 28 italiani, quattro egiziani, sette asiatici, un senegalese, un albanese e un dominicano. Nella maggior parte dei casi mancava una regolare assunzione; in due i contratti di collaborazione occasionale erano un tentativo di dissimulazione del rapporto di lavoro subordinato. Scoperti anche due ultrasettantenni pensionati: uno si recava al lavoro con un’auto di grossa cilindrata; un altro percepiva, senza averne diritto, il reddito di cittadinanza.
Monza, scoperti 42 lavoratori in nero: sanzioni fino a 270mila euro
Segnalato all’Inps, dovrà restituire 6.280 euro. Le sanzioni per i commercianti irregolari sono state salate: da 45mila fino a 270mila euro. I controlli sono stati messi a segno in collaborazione con la Prefettura, il comando provinciale dei carabinieri di Monza e i finanzieri delle compagnie di Seregno e Seveso. Decisivo anche il contributo delle segnalazioni giunte al numero di pubblica utilità 117. In molti casi i lavoratori in nero venivano pagati in modo non tracciabile. Elusi anche i contributi pensionistici e le tasse.