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Monza e Brianza e il settore cosmetico: «Potenziale enorme»

Intercos, Desa, Bicocca e due startup per il confronto un segmento produttivo che in Brianza vale quasi il 5% di quello lombardo.
Il confronto sul settore cosmetico a Monza e Brianza
Il confronto sul settore cosmetico a Monza e Brianza Fabrizio Radaelli

Un dialogo tra imprese cosmetiche, territorio e università in una provincia, quella di Monza e Brianza dove opera il 4,9% delle imprese cosmetiche lombarde che danno lavoro al 3% degli addetti del settore a livello regionale. L’occasione l’hanno creata Cosmetica Italia e Assolombarda in collaborazione con Cosmoprof, Esxence e Alumni Bocconi giovedì pomeriggio, 18 settembre, allo Sporting Club di Monza.

Settore cosmetico: il Join lab di Bicocca e Intercos

Trovare figure qualificate in un settore in continua evoluzione che realizza prodotti sempre più performanti e sicuri non è facile. Per questo le aziende hanno stretto collaborazioni con le università. Un esempio concreto è il Joint lab dell’Università Milano Bicocca e Intercos Group, un’esperienza proficua avviata nel 2021 dove lavorano anche i ricercatori dell’azienda agratese «in uno scambio ricco che continua a crescere» ha sottolineato Elisabetta Rivolta, Group talent development & internal communication director. «Abbiamo deciso di non chiuderci nel nostro laboratorio dove, peraltro, lavorano più di cento persone. L’innovazione si ottiene grazie a innesti esterni. Per questo riteniamo sia fondamentale collaborare con altre realtà».

Intercos Group nell’ottica di trovare figure con le necessarie competenze ha avviato delle Academy al suo interno alle quali hanno avuto accesso sia giovani diplomati sia propri dipendenti. Una di queste, un percorso Ifts, riconosciuto dal ministero, della durata di un anno, è partita ad aprile ed è finalizzata alla formazione di coloristi cosmetici. Anche per l’università è importante aprirsi verso l’esterno e dialogare con le imprese, come ha sottolineato il responsabile scientifico del laboratorio congiunto Luca Beverina. «Gli scambi ci permettono di rimodulare l’offerta didattica per formare le figure richieste dal mercato del lavoro».

Settore cosmetico: l’esperienza di Desa e il peso dei costi energetici

Anche il gruppo Desa spa, storica realtà seregnese, presente dal 1908, ha aperto le sue porte a giovani studenti, spesso provenienti da atenei stranieri. Il vice presidente Marco Sala ha ricordato che la cosmetica è un settore avanzato e attentissimo alla sostenibilità, ma che risulta penalizzato «oltre che dagli elevati costi dell’ energia anche da normative green che spesso sembrano scritte da persone che la vita di un’azienda nemmeno la conoscono». Sala ha ribadito che il mercato della cosmetica ha un potenziale enorme che potrebbe svilupparsi ulteriormente creando lavoro per decine di migliaia di persone.

Settore cosmetico: le startup Bonnie Beauty e Nichebox

La cosmetica è un mondo che affascina ancora i giovani. Ne è la dimostrazione Alice Zabeo, monzese, classe 1996, founder di Bonnie Beauty che ha raccontato le sue intuizioni e il suo percorso da start-upper. Zabeo aveva scoperto le potenzialità dell’intelligenza artificiale prima ancora che questa fosse conosciuta dal grande pubblico. Nessuno o quasi le credeva, ma lei non ha rinunciato al suo obiettivo. Oggi il suo brand crea skincare personalizzate, su misura per ciascuna pelle, con l’ausilio di un algoritmo. Dino Pace, ceo di Nichebox, gruppo specializzato nelle profumazioni di nicchia, non rinuncia all’AI, ma ha ammonito: «La macchina dà l’indirizzo per affinare il prodotto, ma non sostituirà mai il talento e la sensibilità di una persona».