Il destino di 4500 lavoratori in forza alla più grande azienda della provincia di Monza e Brianza continua a tenere banco dopo la decisione del governo di cedere la quota nella St Microelectronics di Agrate Brianza e altre sedi in Italia. Numerosi gli inviti a desistere dall’intento di uscire da una azienda che tutti considerano come un «gioiellino» e più di un dubbio è stato sollevato sulla bontà della manovra del governo che con uan serie di dismissioni intende riassestare le disastrate casse pubbliche. La Fiom Cgil di Monza e Brianza non ci sta e con il segretario Angela Mondellini mette il suo «no alla privatizzazione di Stm. Privatizzare per fare cassa è sbagliato. In primo luogo perché su un debito pubblico di oltre 2000 miliardi il ricavato di un’eventuale vendita avrà un’incidenza pari a meno dello 0,5%. E poi perché ci sono altri modi per ridurre il debito, e contemporaneamente incentivare settori strategici come quello dell’Ict (tecnologie dell’informazione e comunicazione)c e della microelettronica.
Secondo l’Osservatorio Agenda digitale Italia della School of Management del Politecnico di Milano gli investimenti per la realizzazione dell’Agenda Digitale genererebbero, in termini di minori costi e di maggiore efficacia, un valore complessivo di 35 miliardi per lo Stato e per le imprese» ha aggiunto Mondellini. «A beneficiare dell’operazione sarebbe tutta la filiera dell’Ict, da chi produce e commercializza circuiti integrati e dispositivi discreti, a chi produce sistemi di gestione per reti terrestri, apparati per telecomunicazioni ottiche su fibra, apparati di trasmissione radio a microonde, per finire con chi scava le buche e installa le antenne. Ogni euro d’investimento nel settore Ict scrivono i ricercatori del Politecnico, genera un incremento sul PIL nazionale pari a 1,45 euro. Oltre a tutto questo – conclude il leader della Fiom Cgil brianzola – la vendita di quote Stm genererà uno squilibrio del principio di pariteticità tra Italia e Francia, favorendo gli investimenti verso i francesi e mettendo una seria ipoteca sul futuro di questa azienda».