Le Piccole e medie imprese: «Siamo asse portante del Paese, continuano a essere marginali nell’agenda politica»

«Perché ci danno per scontate?» si chiede Galassi, presidente di Api (Associazione Piccole medie imprese»: «Siamo un asse portante del Paese, ma marginali nell’agenda politica».
Paolo Galassi, presidente di Api
Paolo Galassi, presidente di Api

Imprenditrici e imprenditori sempre più stanchi della situazione contingente. «Ogni giorno ci svegliamo per costruire e sistematicamente restiamo immobili» denuncia Paolo Galassi, presidente di Api, l’ Associazione piccole e medie industrie.

L’immobilismo, puntualizza il presidente, non è una scelta ma è la conseguenza dell’impasse in cui si trovano lo stato centrale e gli enti locali. «Comunque – ribadisce – le imprese ci sono sempre e con piglio deciso vanno avanti anche se troppo spesso vengono date per scontate». Ora, più che mai, le piccole e medie imprese manifatturiere e di servizio alla produzione lombarde si aspettano, sono le parole di Galassi, «efficienza e coordinamento, stop ai litigi, equità di trattamento e condivisione delle scelte. Invece, ancora una volta, si dà peso ai grandi a discapito dei piccoli».

Il presidente fa esempi concreti: «Gli accordi per le vaccinazioni in azienda vengono siglati solo con alcune categorie di rappresentanza, senza aver valutato l’impatto e le condizioni delle Pmi – precisa – Nelle nostre aziende lavorano milioni di persone. Non si sono date certezze, non si è fatta chiarezza, generando confusione». Secondo Galassi in questo modo «si è persa l’occasione di fare sistema, di concertare, di superare gli ostacoli e le differenze per il bene comune, ovvero la salute di tutti, la sicurezza dei lavoratori e una ripresa più veloce dell’economia».

Che cosa si aspetta l’Associazione piccole e medie industrie? «Un’accelerazione sulla campagna vaccinale – incalza il presidente – affinché sia rapida e su larga scala, perché solo con una situazione pandemica sotto controllo potranno ripartire le attività imprenditoriali. E ancora ci aspettiamo che il Decreto Legge Sostegni sia rivisto perché lo stanziamento è esiguo, non è sufficiente a compensare l’impatto della crisi su un mondo così vasto come quello delle Pmi. Attendiamo anche che il Pnrr, ovvero il Piano nazionale di ripresa e resilienza, sia uno strumento per moltiplicare i fondi dell’Unione Europea e non un documento con ritorni per pochi. Auspichiamo che esso contenga la visione di una politica industriale a misura di Pmi».

Tante sono le domande e le attese per le piccole e medie aziende manifatturiere e di servizio alla produzione che vengono costantemente seguite dall’Associazione che lancia ulteriori messaggi all’esecutivo. «Voglio ricordare i temi che ci stanno a cuore – conclude Galassi – il taglio del cuneo fiscale, la semplificazione dei provvedimenti, l’attuazione di commesse pubbliche attraverso l’avvio delle grandi opere in tempi rapidi, la promozione e l’acquisto del made in Italy, il taglio della burocrazia, la digitalizzazione, la presenza di infrastrutture fisiche e informatiche, il pagamento degli arretrati per le forniture e i servizi alla pubblica amministrazione e l’ammodernamento della stessa».