Che Adidas volesse tagliare per l’ennesima volta il personale italiano era già noto. Quanti fossero gli esuberi, però, fino all’altra sera, non era dato sapere. La multinazionale tedesca ha avviato, infatti, la procedura di licenziamento collettivo per 31 lavoratori, di cui 21 su Monza e 10 su Roma dove hanno annunciato la chiusura dello show room. Si tratta della terza sforbiciata al personale negli ultimi quattro anni. Nel 2018 la multinazionale, nonostante bilanci più che a posto, aveva lasciato a casa 21 persone, l’anno successivo erano state 43, e forse solo la pandemia ha ritardato l’ultima ondata, solo rimandata alla fine del 2021.
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Gli esuberi nello specifico riguardano oltre a 8 quadri e 18 impiegati, anche 5 dirigenti. Un dato, quest’ultimo, che preoccupa perchè rappresenta una sorta di declassamento della sede italiana di via Monte San Primo, nella quale si eliminano anche funzioni manageriali.
Adidas Italy finora dava lavoro a 556 persone, 329 nei negozi e altre 226 negli uffici brianzoli, ma l’assenza di una guida in loco fa sorgere qualche dubbio sull’importanza della sede monzese e sul suo futuro. Adidas vuole rinunciare anche allo show room della capitale secondo una strategia europea che tende a ridurre queste strutture e a riorganizzare le vendite.
L’annuncio dell’azienda è mitigato da un altro progetto che sta nei piani della multinazionale, vale a dire la creazione di altre 8 posizioni. Una decisione che rappresenta una speranza per altrettante ricollocazioni da sfruttare per dare un’opportunità a una parte del personale dichiarato in esubero. Resta, comunque, il dato dei licenziamenti, di cui i lavoratori hanno discusso martedì in un’assemblea molto partecipata, nella quale sono state condivise le proposte da portare al tavolo di confronto che verrà aperto con l’azienda nel tentativo di tutelare il più possibile i posti di lavoro.
«Chiediamo che almeno si proceda con il criterio della volontarietà – spiega Matteo Moretti, segretario generale della filcams Cgil Monza Brianza – valutando se ci sono persone disponibili all’uscita. Per il reparto Customer service ci sono posizioni trasferite in Portogallo, ma stiamo parlando di un’attività che si genera in Italia. I posti potrebbero essere mantenuti lasciando il coordinamento alla sede di Porto».
Tutti elementi che saranno oggetto del confronto che si è aperto con l’apertura della procedura di licenziamento collettivo. Del caso Adidas, intanto, si parlerà anche in Regione. Il 2 dicembre, infatti, su richiesta dei sindacati, sarà oggetto di una seduta online della IV commissione Attività Produttive, chiamata nuovamente a occuparsi di esuberi in Brianza. L’obiettivo è di considerare a livello istituzionale le strategie aziendali cercando di mettere fine a un’emorragia di posti che in questi anni si è realizzata quasi senza soluzione di continuità.