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L’analisi del “Sistema Brianza” nel convegno in memoria del professor Pier Franco Bertazzini

Un convegno di studi sul “Sistema Brianza” organizzato in memoria del professor Pier Franco Bertazzini da Lions Club Monza Host con Assolombarda (sede di Monza e Brianza) e del suo Centro Studi, Confcommercio e Centro Studi Liberi nell’Agorà.
Luca Bertazzini
Luca Bertazzini Fabrizio Radaelli

Un “sistema” di successo. L’entità territoriale socio economico industriale della Brianza non ha perso il suo smalto, nemmeno negli anni della pandemia. Una visione incoraggiante quella emersa nel corso del convegno di studi sul “Sistema Brianza” organizzato in memoria del professor Pier Franco Bertazzini da Lions Club Monza Host con Assolombarda (sede di Monza e Brianza) e del suo Centro Studi, Confcommercio e Centro Studi Liberi nell’Agorà.

Quella che viene definita la “Baviera della Lombardia” può contare ben 74.000 aziende concentrate in 400 kmq. Ottocento di queste, come ha ricordato il presidente della sede di Monza e Brianza di Assolombarda, Gianni Caimi, citando lo studio “Top 500+” pubblicato con il Cittadino, hanno un fatturato tra 8 milioni e 4,5 miliardi di euro.

Ma qual è il segreto del successo, di questa competitività che non si riscontra così facilmente né in Italia né all’estero? Caimi ha espressamente citato la qualità delle maestranze, “la nostra vera forza lavoro”, mentre Germano Maifreda, docente di storia economica all’Università degli Studi di Milano, che sta conducendo uno studio triennale sul sistema Brianza finanziato dai promotori del convegno monzese, si è soffermato su alcune peculiarità proprie dei sistemi locali di produzione.

“Queste entità – ha esordito – vengono considerate dagli economisti dei contesti socio territoriali dove si verifica una compresenza attiva, in un’area circoscritta, di comunità di persone e di imprese industriali”.

Secondo l’economista inglese Alfred Marshall la competitività di questi sistemi dipende dall’”esternalità”, ovvero dall’ambiente, da benefici che provengono dall’ esterno che fanno crescere le imprese.

“Studi successivi, risalenti agli anni settanta-ottanta del Novecento – ha proseguito Maifreda -si sono concentrati sulle risorse proprie del territorio come la manodopera qualificata presente. Studiosi americani, in particolare, hanno individuato nuove esternalità vantaggiose per i sistemi territoriali quali l’etica e l’attitudine al lavoro e le conoscenze specifiche delle aziende. Non esiste un mercato perfetto ma questi sistemi di persone e di aziende producono vantaggi proprio perché sono dei sistemi e no dei singoli soggetti”.

Alternativi alla grande produzione di massa, queste entità continuano “a reagire bene adattandosi ai cambiamenti e contando sulla flessibilità e sulla loro specializzazione”.

A confermare l’efficienza della “locomotiva” Brianza sono stati i dati forniti da Daniela Preite, docente di Economia aziendale all’Università degli Studi di Milano, che ha condotto uno studio su 31.295 imprese brianzole dal 2011 al 2020.

“Numeri che dimostrano una situazione soddisfacente – ha commentato la docente – malgrado la pandemia le aziende sanno reagire bene e il tessuto brianzolo continua a generare reddito”.