La quattordicesima edizione del Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali

La quattordicesima edizione del Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali redatto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Banca Intesa
Banca Intesa

Il 2021 era stato l’anno della ripresa. La quattordicesima edizione del Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali redatto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ha rilevato che il fatturato delle imprese manifatturiere distrettuali, dopo un calo del 14,5% nel 2020 (a prezzi correnti e in valori mediani), lo scorso anno ha registrato un rimbalzo del +25,2%, il 4,3% in più rispetto al 2019. Un contributo importante è venuto dalle esportazioni che nel 2021 hanno sfiorato i 133 miliardi di euro, toccando un nuovo record storico.

Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali: il sistema moda deve ancora recuperare

Solo il sistema moda non ha ancora pienamente recuperato quanto perso nel corso del 2020. Ora, però, lo scenario macroeconomico è cambiato lasciando molti margini di incertezza. L’invasione russa dell’Ucraina, l’aumento dei costi delle materie prime, l’inflazione che sale rendono il quadro complesso.

Le imprese si trovano a operare con prezzi delle commodity volatili ed elevati che possono mettere in pericolo i loro equilibri economico-finanziari-spiegano gli estensori del Rapporto. È poi venuto meno, almeno momentaneamente, un mercato, quello russo e ucraino, che per i Distretti nel 2021 valeva 3,2 miliardi di euro, il 2,4% del totale”.

Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali: le analisi

In valore le regioni più esposte sono il Veneto (805 milioni di euro), la Lombardia (771 milioni) e l’Emilia-Romagna (531 milioni). Ma tra gli economisti (era presente all’illustrazione dei dati a Milano anche il presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro) non prevale il pessimismo. Se i problemi di approvvigionamento innestati dalla pandemia e poi amplificati dall’invasione russa porteranno a una regionalizzazione su base continentale delle catene globali del valore, per i distretti, è l’opinione emersa, si potranno aprire opportunità grazie alla presenza di filiere strutturate e di un buon nucleo di imprese resilienti. Un punto di forza delle aziende presenti nei distretti produttivi è la distanza media molto contenuta degli approvvigionamenti: nel 2021 è stata pari a 116 chilometri, 24 in meno rispetto alle aree non distrettuali.

Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali: necessario rinnovare e rinforzare

Inoltre, è più elevato il numero medio di fornitori per azienda (29 vs 25). La capacità di presidiare i mercati esteri è un’altra caratteristica vincente dei distretti che storicamente presentano una maggiore internazionalizzazione, misurata dal numero di partecipate estere (29 ogni 100 imprese vs le 19 delle aree non distrettuali) e dalla quota di imprese che esportano (62,1% vs 52,2%). Nel primo trimestre del 2022 l’export è aumentato del 19,3%, con punte superiori al 20% in molte regioni: tra queste la Lombardia (+25,5%). I punti di forza dei distretti, però, non saranno sufficienti per affrontare il difficile contesto economico che si sta delineando se essi non sapranno rinnovarsi e rafforzare le loro relazioni strategiche attraverso un’accelerazione degli investimenti in innovazione e tecnologia anche green, un consolidamento dimensionale e la formazione e l’inserimento in azienda di nuove competenze.