Giuliana e Marina Caprotti: «Esselunga non è in vendita»

Le detentrici del 70% dell’azienda della grande distribuzione avrebbero così zittito indiscrezioni che hanno parlato di una offerta da 7,3 miliardi da parte del colosso della distribuzione cinese Yida Investment Group per acquistare proprio Esselunga.
Uno store dell’Esselunga
Uno store dell’Esselunga

«Esselunga non è in vendita»: nessun dubbio nel messaggio che Giuliana e la figlia Marina Caprotti a cui fa capo il 70% di Esselunga (Giuseppe e Violetta Caprotti, figli del fondatore di Bernardo Caprotti e suoi eredi hanno il restante 30%), secondo quanto riportato da tutti i maggiori organi di stampa, avrebbero inviato nei giorni scorsi a quadri e dipendenti dell’azienda dopo che indiscrezioni avrebbero parlato di una offerta da 7,3 miliardi di euro del colosso della distribuzione cinese Yida Investment Group per acquistare proprio Esselunga.

«In relazione ai recenti articoli di stampa desideriamo precisare a tutti voi che l’azienda non è in vendita» avrebbero scritto le azioniste. L’offerta di Yida Investment sarebbe valida fino al 7 luglio. Era stato lo stesso Bernardo Caprotti prima di morire, il 30 settembre 2016, a far verificare potenziali offerte per Esselunga. Nel testamento si era augurato la vendita in blocco prediligendo una collocazione internazionale.