Tagli di personale, ma anche un investimento importante per lo stabilimento di Solaro. È quanto emerge dall’incontro di martedì a Saronno, tra i vertici aziendali di Electrolux, che hanno illustrato la situazione del gruppo a livello globale, che risente del contesto caratterizzato sia da una crescita dell’inflazione che da un significativo calo dei consumi, e i sindacati che hanno chiesto rassicurazioni sui livelli occupazionali in Italia e sugli investimenti futuri.
La contrazione ha portato a perdite per 55 milioni di euro, l’1% del fatturato, e l’azienda ha previsto esuberi tra le 3.500 e 4mila posizioni, di questi circa 300 in Italia, metà relativi al personale operaio e metà al personale impiegatizio e dirigenziale.
Electrolux: passare da 90 pezzi all’ora a 118
Per Solaro però sono previsti 102 milioni di euro di investimenti.
«Electrolux giudica la lavastoviglie sempre più strategica, poiché non ancora relegata a un mercato di mera sostituzione e dunque potenzialmente in crescita, per queste ragioni vi è l’intenzione di produrre nella fabbrica italiana di Solaro il nuovo prodotto, che punterà su bassi consumi e alte performance – confermano in una nota unitaria Fim, Fiom e Uilm – Con la nuova piattaforma la direzione immagina di poter arrivare dagli attuali 780mila pezzi a 960mila nel 2024, a un milione e 140mila nel 2025 ed a un milione e 329 mila nel 2026. Tuttavia lo stabilimento di Solaro ha bisogno di una intensa riorganizzazione nel reparto tecnologico ormai obsoleto, nell’impianto di imballaggio e delle linee di montaggio, con una mole di investimenti nel periodo 2023-2026 di 102 milioni di euro».
Per questo motivo il piano di Electrolux è condizionato al raggiungimento di un accordo con le organizzazioni sindacali. In particolare la richiesta aziendale è di passare dall’attuale gettito produttivo, pari a 90 pezzi all’ora, fra due anni a un gettito di 118 pezzi all’ora, per una produzione giornaliera di 5mila 970 pezzi.
Electrolux, i sindacati: “Progetto ambizioso ma non scontato nell’esito”
«Per quanto riguarda i riflessi sulla prestazione lavorativa – confermano i sindacati – la maggiore frequenza sarebbe bilanciata dal miglioramento ergonomico delle postazioni e dal potenziamento dell’organico, da quantificare. Ma si tratta di temi su cui occorrerà entrare analiticamente nel merito. Quello di Solaro è un progetto estremamente ambizioso, non scontato nel suo esito. Parte ora un confronto che dovrà provare a coniugare le esigenze di sostenibilità degli investimenti con quelle irrinunciabili di salute e sicurezza sul lavoro, nonché con l’esigenza di stabilizzare i lavoratori precari e di poter operare un ricambio generazionale».