Incrocia la Brianza la notizia della morte di Calisto Tanzi, l’imprenditore emiliano morto a 83 anni. La sua parabola era iniziata con la crescita della Parmalat ed è terminata con il crac del 2003 e i processi che ne seguirono in una storia lunga 40 anni. A Monza il nome ricorre per l’acquisto della Centrale del Latte al 100% nel 1997, vincendo la gara su tre altri concorrenti.
L’attività della Centrale del latte era iniziata nel 1954, destinata al declino e alla chiusura dopo il ciclone tangentopoli e il passaggio della Parmalat.
Le cronache raccontano che Tanzi, partito da un’azienda famigliare negli anni 60, aveva di fatto inventato il latte a lunga conservazione e spinto dall’ambizione aveva allargato gli affari nel settore alimentare ma anche e soprattutto nel calcio, con quel Parma che era arrivato a vincere anche in Europa (Coppa delle Coppe e Coppa Uefa).
Negli anni Novanta la Borsa, le acquisizioni, il ricorso al mercato dei titoli e infine il crac.
Secondo la definizione degli inquirenti, Parmalat era stata “la più grande fabbrica di debiti della storia del capitalismo europeo”. Centinaia i risparmiatori brianzoli truffati nello scandalo dei bond Parmalat (e Cirio, su cui aveva indagato il pm monzese Walter Mapelli).
La centrale del latte di Monza venne smantellata e messa all’asta nel 2010; a fine 2013 l’ok al privato per costruire, nel 2016 la bonifica dell’area ormai dismessa.