«Un museo oggi deve essere un salotto per la città» dove ricordare anche le proprie esperienze e i propri viaggi, compresi quelli fatti in Brianza. Il salotto è il “V&A design museum”, il museo del design della Scozia, che verrà inaugurato sabato 15 settembre a Dundee e che è stato presentato, mercoledì 12, dal progettista, l’archistar giapponese Kengo Kuma.
Il museo è una grande nave in lamelle di pietra a filo d’acqua, costruita di fianco alla nave Discovery, quella delle grandi spedizioni di inizio Novecento in Antartide del capitano Scott. Passato, presente e futuro ora si danno di gomito sulla banchina degli ex cantieri navali della cittadina scozzese e strizzano l’occhio al grande voglia di cambiamento e crescita della città che si affaccia sul fiume Tay.
Ma la Brianza in tutto questo cosa c’entra? C’entra perché l’aspetto interessante, tra gli altri, di questa grande opera dedicata al design è anche proprio il legame tra il concetto base della progettazione e quello che regge la tradizione produttiva brianzola. Kuma ha infatti ricordato a Dundee i suoi viaggi a Milano e a Como e la memoria che conserva della laboriosità e competenza brianzola e della ricerca nel campo del design in Brianza.
Kuma a Dundee ha ricordato come nel 2007 (grazie all’Ordine degli Architetti ed il Collegio delle Imprese Edili di Como, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Como e la Camera di Commercio e con il sostegno di Rimadesio SpA di Desio e Porro Industria Mobili di Montesolaro) fu proprio a Como in occasione di una mostra sulla sua opera, la “Kengo Kuma Selected work 1994 – 2004”, e visitò alcune aziende in Brianza.
Nella sua progettazione per il museo del design scozzese, l’architetto giapponese ha portato il concetto, che per lui è fondamentale, del legame tra la natura, l’acqua e la capacità di lavorare, anche su grandi progetti, con la cura e l’attenzione tipica dell’artigianato, anche quando si traduce nelle grandi opere.
«Per Kuma – ha poi confermato a Dundee Maurizio Mucciola, assistente di Kuma al tempo della progettazione del “V&A” e ora con uno studio a Londra insieme alla moglie comasca Maria Chiara Piccinelli – il legame con la Brianza esiste anche in relazione all’importanza che egli dà al lavoro artigianale, imprescindibile e tradizionale in Giappone come in Brianza».