La crisi della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto arriva direttamente sul tavolo del ministro allo Sviluppo economico passando tutte le intermediazioni: giovedì il segretario del Pd Enrico Letta ha chiesto a Giancarlo Giorgetti un intervento che blocchi i licenziamenti e dia una prospettiva differente all’azienda.
La telefonata è partita subito dopo l’incontro svoltosi a Monza tra il responsabile democratico e una delegazione di dipendenti e di sindacalisti a cui hanno partecipato altri esponenti del partito tra cui il senatore vimercatese Roberto Rampi, il consigliere regionale Gigi Ponti e il segretario provinciale Pietro Virtuani. Il segretario ha poi sancito in un tweet il proprio impegno al fianco dei lavoratori «per cercare e trovare una soluzione alla crisi improvvisa e assurda che è stata creata».
Con i lavoratori della #GianettiRuote in Brianza. Al loro fianco a cercare e trovare tutte le soluzioni possibili per superare questa assurda e inaccettabile situazione che si è creata. pic.twitter.com/mSnnTATtaC
— Enrico Letta (@EnricoLetta) July 8, 2021
Il colloquio tra i due politici di primo rango proietta la questione Gianetti dal piano locale a quello nazionale: sulla crisi improvvisa dell’azienda nei giorni scorsi sono intervenuti anche alcuni parlamentari brianzoli di schieramenti differenti come Rampi e il leghista Massimiliano Capitanio che hanno presentato due interrogazioni ancora in attesa di risposte.
«Ho seguito tante crisi – commenta Rampi – alcune situazioni erano davvero disperate in quanto non si intravvedeva alcuna prospettiva per le ditte. Questo caso, invece, è completamente differente: il profilo finanziario è disastroso, ma quello produttivo» è florido.
Un’alleanza tra il Governo e la Regione, ipotizza, potrebbe contribuire ad avviare un percorso che fermi i licenziamenti, sfrutti gli ammortizzatori sociali e consenta di individuare un acquirente interessato a rilevare la Gianetti e proseguire la produzione. Il ricorso ai licenziamenti senza passare dagli ammortizzatori sociali, fa notare, contrasta con il protocollo firmato nelle scorse settimane da Confindustria a cui l’impresa è associata.