Coronavirus: in Brianza salgono a oltre 5.400 le richieste di cassa integrazione

Nel giro di dieci giorni, dall’inizio di aprile fino a venerdì ne sono arrivate quasi 1.200 facendo salire vertiginosamente il numero degli ammortizzatori sociali richiesti dalle aziende di tutti i settori, in particolare commercio, servizi e metalmeccanici. Intanto la Fiom presenta le linee guida del protocollo anti contagio, per rendere più sicure le aziende.
Lo sciopero alla Cartonstrong della settimana scorsa per l’anticipo della cassa integrazione
Lo sciopero alla Cartonstrong della settimana scorsa per l’anticipo della cassa integrazione

Una valanga di richieste di cassa integrazione con il ricorso a tutti i tipi di ammortizzatori sociali. Secondo i dati resi noti dalla Cgil Monza e Brianza, infatti, le istanze fatte pervenire dalle aziende al 10 aprile avevano già superato quota 5.400 con un aumento di quasi 1.200 unità rispetto all’ultima rilevazione che risaliva ad appena dieci giorni prima.

La parte del leone la fa il settore del commercio e dei servizi che con 2113 richieste rappresenya il 40% del totale delle 5.473 domande. Seguono i metalmeccanici, altro settore portante dell’economia brianzola, che vanno oltre le 1.300 richieste. Seguono legno ed edilizia con 745, gli artigiani con oltre 500 istanze. Via via gli altri settori compresi quelli della scuola e dell’alimentare.

Intanto la Fiom Cgil Brianza ha presentato le linee guida per la stipula del Protocollo aziendale anti contagio, per garantire la sicurezza nelle fabbriche..

“Con le produzioni non essenziali pressoché ferme dobbiamo utilizzare il tempo che ci separa alla fine del lockdown ed alla riapertura di tutte le attività per preparare le aziende ad essere più sicure -spiega Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom brianzola- La salute dei lavoratori deve essere una priorità per tutti anche per gli imprenditori ed è un obiettivo che possiamo raggiungere se il futuro lo concordiamo insieme”.

“E’ uno strumento che vogliamo consegnare ai nostri delegati sindacali ed ai rappresentanti per la sicurezza – afferma Adriana Geppert responsabile delle politiche sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro della stessa Fiom Brianza – affinchè nelle aziende si apra un confronto per rendere più salubri i luoghi di lavoro”.