“Siamo in terra di Brianza e l’adagio popolare recita che piuttosto che niente è meglio il piuttosto” dice il segretario generale della Cisl Monza Brianza Lecco Mirco Scaccabarozzi a proposito della attuale situazione economica.
Il punto di partenza sono i salari. Per la Cisl “lo scioglimento di questo nodo è centrale e improcrastinabile nel nostro Paese” dice il segretario. Che richiama anche le recenti parole del ministro Giorgetti: “L’invito che mi sento di fare è che le associazioni datoriali private facciano anch’esse la loro parte e riconoscano ai loro lavoratori aumenti stipendiali“.
Cisl Monza e Brianza: misure fiscali per il ceto medio
La Confederazione italiana sindacati lavoratori, dice Scaccabarozzi “ha da tempo sostenuto il carattere strategico di un patto sociale tra parti datoriali, parti sociali ed esecutivo. Il tema centrale non può che essere un accordo su produttività e salari, il che reca con sé l’istanza di un grande investimento in formazione e innovazione, rilanciando il protagonismo di contrattazione e partecipazione per forme di flessibilità efficaci e negoziate”.
Ma per la Cisl occorre anche mettere al centro “misure fiscali per sostenere il ceto medio, a partire dallo sgravio Irpef sulla seconda aliquota e dalla defiscalizzazione delle tredicesime per lavoratori e pensionati”.
Cisl Monza e Brianza: la serie negativa prosegue
Ma qual è la situazione economica attuale? Dalla fotografia Cisl Mb Lecco emerge che il contratto collettivo di lavoro “più importante” per numero di lavoratori interessati, quello dei metalmeccanici, “è incagliato proprio sugli incrementi stipendiali”. Bassi salari, consumi in stallo, carrello della spesa (3,5%) più veloce di oltre il doppio dell’indice inflattivo generale (1,6%), risultato? “ Le famiglie sono più votate al risparmio più che alla spesa, con una rinnovata emigrazione giovanile legata anche a un livello infimo di stipendi a casa nostra”.
Quanto poi ai dati Istat sulla produzione industriale, “dopo la sorpresa positiva di luglio (+0,4% a fronte dell’ipotizzato +0,1%, e depurato il dato dalla componente in calo dell’energia, la produzione manifatturiera ha raggiunto in un mese un +1,4%) ci rimandano a un agosto che cede il 2,4% rispetto al mese precedente e quasi tre punti (-2,7%) nel confronto annuo”. “In rosso anche il bilancio dei primi otto mesi dell’anno, con la discesa di un punto” dice il segretario Cisl, che aggiunge: “Procede la serie negativa protrattasi per 26 mesi, con la scomparsa di più effetti, quali quelli indotti dal Pnrr, dalla continuazione delle ristrutturazioni di immobili non residenziali, da una maggiore dinamicità del mercato interno dei macchinari, con maggiore accesso ai fondi (6,3 miliardi) della comunque troppo farraginosa Transizione 5.0, nonché dall’anticipo in chiave anti-dazi di forniture per gli Usa”.
Cisl Monza e Brianza e i contratti in calo
Sul fronte occupazionale a Monza “stime Excelsior ci dicono che gli ingressi previsti sono -1.250 nel confronto mese su mese su base annua e – 2030 nel confronto trimestrale settembre-novembre su base annua”. “Se aggiungiamo l’incremento delle ore di cassa integrazione, il limbo in cui rimangono sospese aziende del calibro di Stellantis, Ilva e Yoox, ovvero STM Microelectronics nel nostro territorio, e la sostanziale scomparsa della filiera di fornitura della Piaggio, il quadro complessivo non depone certo a favore di demagogiche dichiarazioni di ripresa economica ormai avviata o stabilizzata” aggiunge il segretario.
Cisl chiede più risorse sulla sanità, politiche d’inclusione per donne e giovani, e maggiori risorse per la non autosufficienza e “un pieno utilizzo del Pnrr sulle infrastrutture materiali e immateriali”. “Se l’indubbia stabilità politica non si traduce in crescita del Pil ciò è nostro avviso imputabile a una mancanza di politiche industriali e di crescita davvero efficaci“ conclude Scaccabarozzi.