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Caro bollette, la Brianza studia le comunità energetiche

Pannelli fotovoltaici nei parcheggi delle grandi aziende di Monza e Brianza per produrre energia elettrica da mettere in circolo nell’ambito delle future comunità energetiche.
Fotovoltaico
Fotovoltaico Marco Testa

Pannelli fotovoltaici sulle tettoie montate nei parcheggi delle grandi aziende: è la strada che la Provincia di Monza e Brianza esplorerà per favorire la produzione di energia elettrica da mettere in circolo nell’ambito delle future comunità energetiche.

«Stiamo ragionando con una società di Bologna – spiega il vicepresidente Riccardo Borgonovoper capire come muoverci per fare atterrare le opportunità in Brianza. Nei prossimi mesi valuteremo come ritoccare il Ptcp per consentire ai comuni di autorizzare le coperture dei posteggi».
La modifica del Piano territoriale di coordinamento dovrebbe permettere ai sindaci di superare i vincoli ministeriali legati alla permeabilità del suolo. «Dovremo cercare i modi – prosegue l’amministratore – per favorire la nascita delle comunità energetiche ed evitare di contrastarle: dovremo pubblicizzare questa possibilità puntando sui benefici economici che garantirebbero ai partecipanti».

La sensibilizzazione dalle imprese

L’opera di sensibilizzazione dovrebbe partire dagli imprenditori sia perché sono maggiormente penalizzati dai pesanti rincari di energia elettrica e metano che si sono susseguiti negli ultimi mesi sia perché nelle zone industriali potrebbero spuntare diversi parchi fotovoltaici: «I posteggi delle grandi aziende – riflette Borgonovo – sono i più indicati a ospitare le tettoie con i pannelli. Lo sono meno i supermercati in quanto molti sono dotati di silo interrati per le auto. Si potrebbero sfruttare anche le parti comuni delle aree industriali periferiche che, in futuro, potrebbero essere meglio illuminate grazie ai risparmi garantiti dalla vendita dell’energia prodotta alla comunità. Ci confronteremo anche con le associazioni di categoria».

Il modello Roche

In diverse zone, aggiunge il vicepresidente, potrebbe essere replicato il modello seguito una quindicina di anni fa dai comuni di Monza e Concorezzo per consentire alla Roche di installare i pannelli nel parcheggio riservato ai dipendenti: «Era uno dei primi progetti del genere in Italia – commenta – mentre all’estero interventi simili erano diffusi da tempo. A quell’epoca nella nostra zona parecchie ditte cominciavano a operare nel settore fotovoltaico».

La strada solare

Il sole è praticamente l’unica fonte che la Brianza può sfruttare per produrre energia rinnovabile: esclusa la posa di pale eoliche, piccole quantità potrebbero essere ricavate dalla geotermia. Le distese di pannelli in campi aperti, impiantate nei territori con vasti appezzamenti incolti, dalle nostre parti sono quasi impensabili: non è, invece, raro trovare il fotovoltaico sulle serre in cui si coltivano verdure o fiori.

Le tematiche legate alle comunità energetiche, alle fonti rinnovabili, al risparmio e alla riduzione dell’impatto ambientale saranno tra i punti portanti della terza edizione del Brianza Restart che la Provincia promuoverà la prossima estate: come fa dal 2020 chiamerà a raccolta istituzioni, mondo della scuola, del lavoro e terzo settore per riflettere insieme sulle modalità con cui affrontare le crisi economiche e sociali provocate prima dalla pandemia di Covid-19 e ora dalla guerra in Ucraina e per cogliere nel migliore dei modi le opportunità offerte al nostro territorio dal Piano nazionale di ripresa e resilienza