Banche di credito cooperativo: «Siamo biodiversità bancaria»

La salute delle Bcc e l’obiettivo: riconoscimento dal punto di vista legislativo la differenza con altri operatori a 3 anni dalla riforma.
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C’era chi le aveva date per morte, condannate a un triste declino. Invece, sono tuttora ben vive e in grado di svolgere la propria attività, come ha commentato un addetto ai lavori intervenuto all’assemblea di Bilancio della Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo

All’appuntamento, ospitato dal Museo Diocesano di Milano, hanno preso parte oltre 200 esponenti del credito cooperativo lombardo. All’incontro ha partecipato anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario r, che ha riconosciuto come «come la finanziarizzazione dell’economia ci abbia portato anche delle patologie». 

Banche di credito cooperativo: l’assemblea di bilancio

Le Bcc lombarde, a tre anni dalla riforma che ha inevitabilmente sancito un importante punto di svolta, hanno utilizzato l’assemblea di bilancio per evidenziare nuovamente l’urgenza di ribadire il valore della biodiversità economico-finanziaria.

«La salvaguardia del valore e della capacità di fare banca in maniera differente, anche attraverso un forte sviluppo della componente sociale che le Bcc sono in grado di esprimere – ha sottolineato Alessandro Azzi, presidente della Federazione Lombarda delle Bcc – rimane indiscutibilmente l’obiettivo principale della categoria: ancora oggi, infatti, le Bcc finiscono per essere a tutti gli effetti considerate alla stregua degli altri operatori bancari di tipo sistemico. Per questo, senza sosta chiediamo “proporzionalità”, visto che anche la normativa prevede già la possibilità di un approccio equilibrato nei confronti delle Bcc: è corretto e opportuno che le Bcc esprimano profili di adeguatezza, per esempio rispetto alle dimensioni o alla capacità di assumersi rischi, ma è altresì fondamentale che le caratteristiche di tale adeguatezza non siano statiche, granitiche e immutabili, bensì dinamiche, in grado di interpretare al meglio le diverse contingenze socio-economiche. A favore delle comunità e delle imprese che insistono sui territori nei quali siamo presenti, stiamo portando avanti un’attività serrata di informazione e persuasione presso i decisori, soprattutto comunitari, finalizzata a un giusto e legittimo riconoscimento del valore insito nella biodiversità bancaria e al rispetto di principi economici e democratici universalmente condivisi». 

Banche di credito cooperativo: in oltre mille Comuni l’unica sede bancaria è di una Bcc

Durante l’incontro milanese è stato inoltre presentato dalla professoressa Elena Beccalli, preside della Facoltà di Scienze Bancarie e Assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il nuovo Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo dell’ateneo milanese, istituito in collaborazione con Federcasse e Federazione Lombarda delle BCC per promuovere e svolgere attività scientifiche sul tema del credito cooperativo. Nell’occasione sono stati illustrati i risultati principali di un’indagine svolta dai ricercatori dell’Università Cattolica, con Federcasse e la Federazione Lombarda. L’inchiesta intendeva verificare l’eventuale beneficio per il sistema imprenditoriale del nostro Paese, per oltre il 99% formato da piccole e medie imprese, generato dalla prossimità al credito cooperativo. L’indagine ha appurato come in 1.700 Comuni l’unica sede bancaria sia quella di una Bcc.