Assemblea a Roncello, la Brianza fa quadrato per tenere la K-Flex

VIDEO - C’erano parlamentari e rappresentanti delle istituzioni e del sindacato all’assemblea di Roncello contro la paventata delocalizzazione in Polonia dell’azienda. L’incontro si è svolto fuori dai cancelli dell’azienda
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k-flex Paolo Rossetti

Forte il sostegno dimostrato da istituzioni e rappresentanti sindacali all’assemblea pubblica convocata fuori dai cancelli della K-Flex sabato 4 febbraio. A fianco dei lavoratori nella lotta alla delocalizzazione della produzione in Polonia sono arrivati anche Enrico Brambilla, consigliere regionale del Pd e membro della Commissione attività produttive, che ha parlato di «battaglia esemplare» e ha evidenziato come «non è possibile che un’azienda con bilanci sani e cresciuta sul territorio, decida di andarsene lasciando per strada 250 famiglie».

Dello stesso avviso anche Lucrezia Ricchiuti, senatrice Pd che ha descritto la scelta aziendale «paradossale» e Roberto Invernizzi, sindaco di Bellusco e vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza: «Stiamo affrontando non un problema legato alla crisi economica – ha detto -. Ma una visione sbagliata del welfare, che mette il profitto davanti alla necessità di una società in cui tutti abbiano dignità».

Ognuno ha promesso tutto l’impegno possibile, compreso il sindaco di Roncello Luca Singorile. Energici sono stati gli interventi delle sigle sindacali, rappresentate da Matteo Moretti (Filctem Cgil Monza e Brianza) che sta seguendo da vicino i lavoratori, Massimo Ferni (segretario Femca Cisl Monza Brianza e Lecco), Ermanno Donghi (segretario Filctem Lombardia), Elena Lattuada (segretario generale Cgil Lombardia), Rita Pavan (segretario generale Cisl Monza Brianza e Lecco), Maurizio Laini (segretario generale Cgil Monza Brianza). Hanno preso la parola anche Lorenzo Sala (presidente Afol Monza Brianza) e Giovanna Barzaghi (assessore di Trezzo sull’Adda). Commosse, amare ma determinate sono state le testimonianze di alcuni lavoratori saliti sul palco: Raffaella, Antonio, Graza, Aziz e Gennaro.