A un mese dall’ultimo sciopero i lavoratori e le lavoratrici della Peg Perego di Arcore sono scesi ancora in strada. La richiesta è sempre la stessa: un nuovo piano industriale all’azienda che invece non dà alcun segno di apertura. Anzi. Le procedure di licenziamento già avviate il 3 luglio hanno raggiunto quota 95, contro i 90 licenziamenti annunciati in precedenza.
Arcore, lavoratori Peg Perego contro i licenziamenti saliti a 95: il corteo e il tavolo in Comune col sindaco Bono
Il corteo è partito dalla sede dell’azienda e ha percorso il cavalcavia e poi via Casati e via Roma fino ad arrivare davanti al Comune, dove ad attendere i manifestanti c’era il sindaco, Maurizio Bono, che ha ricevuto in sala giunta i rappresentanti sindacali e una delegazione dei lavoratori.
Giovedì 17 luglio le sigle sindacali e i rappresentanti dei lavoratori dell’azienda saranno in Regione per discutere della crisi e del futuro dei 95 operai già raggiunti dalla procedura di licenziamento e degli altri (più di un centinaio) ancora in attesa di sapere cosa riserva per loro il futuro. All’incontro partecipa anche la presidente del consiglio comunale, Laura Besana. A questo incontro l’azienda ha deciso di non partecipare con alcun rappresentante della dirigenza.

Arcore, lavoratori Peg Perego contro i licenziamenti saliti a 95: il 24 luglio incontro al ministero, l’azienda sarà collegata da remoto
Il prossimo importante appuntamento è previsto il 24 luglio a Roma, al Ministero delle imprese e del Made in Italy. I rappresentanti sindacali che stanno seguendo da mesi la vicenda dell’azienda saranno presenti a Roma. Anche il sindaco Bono ha fatto richiesta di poter partecipare al tavolo al ministero. I vertici di Peg Perego saranno invece collegati da remoto.
Arcore, lavoratori Peg Perego contro i licenziamenti saliti a 95: le richieste
«Chiediamo un piano di rilancio e di sviluppo della Peg Perego ad Arcore perché solo in questo modo riusciamo a salvaguardare l’insediamento produttivo e soprattutto i posti di lavoro – ha spiegato Adriana Geppert, Fiom Cgil Brianza – Noi non ci arrendiamo».
«Forse non riusciremo a salvaguardare tutti i posti di lavoro nella totalità ma c’è margine. Il grosso problema è che l’azienda in questi anni non ha fatto nulla per migliorare la situazione. Anche di questo abbiamo parlato con il sindaco che ha condiviso le nostre richieste e che si è reso disponibile ad appoggiarci nella nostra battaglia», ha aggiunto Gloriana Fontana, Fim Cisl Monza Brianza Lecco.